Lupin dei matrimoni, sotto la giacca gli arnesi da scasso: «Costretto a rubare perché senza reddito di cittadinanza»

Lupin dei matrimoni, sotto la giacca gli arnesi da scasso: «Costretto a rubare perché senza reddito di cittadinanza»
di Salvatore MORELLI
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Giovedì 9 Settembre 2021, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 11:11

«Ho commesso quel furto perché non percepisco più il reddito di cittadinanza: senza quella somma era diventato difficile vivere. Sono stato costretto a rubare per necessità». La risposta è quella che un 45enne di Brindisi (I.F. le sue iniziali) ha rilasciato a un giudice del Tribunale di Viterbo dopo aver passato una notte in cella da quelle parti. Domenica scorsa si era reso responsabile di un furto (alcuni portafogli prelevati da un’auto in sosta) durante una matrimonio dove era arrivato (intrufolandosi) vestito con eleganza a bordo di una berlina Mercedes. Con tanto di coccarda d’ordinanza e un bel bouquet di fiori sul pianale posteriore, ma non era per niente invitato. Infatti, dopo il brindisi con gli sposi ha aspettato che gli invitati entrassero nel ristorante per cercare nel parcheggio un bersaglio da colpire: una Fiat 500. Sono stati i carabinieri di Soriano nel Cimino (luogo dove avveniva il matrimonio) in collaborazione coi colleghi del Nucleo radiomobile di Viterbo, a riprendere ogni dettaglio di quel furto: lo hanno visto estrarre uno spadino dalla giacca, con cui ha forzato la portiera. I militari sono poi intervenuti quando all’interno ha prelevato un paio di portafogli. A quel punto è stato arrestato in flagranza di reato l’Arsenio Lupin dei matrimoni: un vero ladro gentiluomo che ruba nelle auto senza scasso.

L'interrogatorio


Dopo aver trascorso una notte in cella di sicurezza, il brindisino (che da qualche tempo vive tra Viterbo e Terni) è stato quindi interrogato dal pm, ma nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto ha cercato di giustificarsi raccontando al giudice di avere rubato perché rimasto senza il sostegno del reddito di cittadinanza che percepiva da un anno e mezzo. Rimarrà comunque ai domiciliari fino al giorno del processo, rinviato al 18 novembre. Ha comunque ottenuto due ore di permesso al giorno di “libera uscita”, dato che vive da solo, per adempiere alle necessità quotidiane, come ad esempio andare a fare la spesa per mangiare.
Il curriculum del brindisino è ricco di precedenti per furto, rapina e anche estorsione.

Per il 45enne niente più banchetti o altre feste dove ripulire gli invitati. Già, perché - a quanto pare - non era la prima volta che i militari di Viterbo e Terni ricevevano segnalazioni di furti consumati durante matrimoni e cresime, tanto da organizzare domenica scorsa a Soriano nel Cimino un servizio di appostamento, monitorato per tutto il corso della cerimonia.

Tenendo d’occhio ogni singolo invitato, gli investigatori di Viterbo hanno infine posto l’attenzione su un uomo che era arrivato alla festa un po’ in ritardo rispetto agli altri, ma vestito con eleganza e a bordo di una berlina Mercedes che presentava a vista un bouquet di fiori. Tutto normale, o quasi, perché dopo aver preso parte al rinfresco è stato notato dai carabinieri allontanarsi dalla sala dove erano in corso altri festeggiamenti. Arrivato nel parcheggio, dopo aver scrutato con attenzione tutte le auto presenti ha infine individuato quella da colpire, ma questa volta è andata male al 45enne di Brindisi. Ora sono in corso le indagini per capire i legami con altri colpi analoghi che sono avvenuti durante altre cerimonie. Gli invitati, probabilmente, saranno chiamati a riconoscere l’uomo che è finito in manette.

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