Sos gattini, «c'è cibo solo per quattro giorni». L'appello della Casa di Pollicino condiviso pure da Selvaggia Lucarelli

Il fondo cassa non consente di sfamare a lungo i 30 mici ospitati e si è reso necessario un appello pubblico diramato attraverso i canali social

Sos gattini, «c'è cibo solo per quattro giorni». L'appello della Casa di Pollicino condiviso pure da Selvaggia Lucarelli
​Sos gattini, «c'è cibo solo per quattro giorni». L'appello della Casa di Pollicino condiviso pure da Selvaggia Lucarelli
di Eliseo ZANZARELLI
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Lunedì 18 Marzo 2024, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 19:49

Solo quattro giorni, poi il digiuno. Sono a corto di scorte al rifiugio per gatti "Uniti per loro - La casa di Pollicino" a Latiano. Qui Michele Argentieri e altri cinque volontari si prendono cura di decine di felini, perlopiù trovati per strada o con problemi di salute: tanti, nel frattempo, sono stati dati in adozione.

Sono però, questi, periodi difficili: il fondo cassa non consente di sfamare a lungo i 30 mici ospitati e si è reso necessario un appello pubblico diramato attraverso i canali social (di tanto in tanto la richiesta d'aiuto è passata, con successo, anche da gofundme, celebre portale di crowdfunding). Il rifugio ha persino attratto l'attenzione di Selvaggia Lucarelli, che ne ha condiviso il post di sos su Instagram.

L'Sos

Nel post in questione, Argentieri chiede una mano per reperire tutta una serie di derrate e altro materiale utile: scatolette, croccantini, ma anche tarssportini, antiparassitari, traverse, rotoloni e guanti.

Diversi tra i gatti della Casa di Pollicino sono anziani non sono appetibili per l'adozione, essendo anziani e in qualche caso incontinenti. Così, tocca proprio ai volontari farsene carico - in qualche modo - vita natural durante. Se si considerano i numeri fatti registrare lo scorso anno - con circa cento gatti - gli ospiti attuali sembrano persino pochi, ma comportano dei costi che passione, amore e impegno degli animalisti non bastano a coprire. Ciononostante, il rifugio continua a fungere anche da sorta di pronto soccorso per mici vittime di abbandono e violenza: li prendono in carico e portano negli ambulatori veterinari. In qualche caso dentro gli scatoloni gettati via nelle campagne o sui cigli dei marciapiedi c'erano cuccioli con ancora il cordone ombelicale.

Non mancano poi i casi di avvelenamento, come quello di Rossino: aveva ingerito un lumachicida, che può essere letale. Solo una lavanda gastrica l'ha salvato. A una gattina avevano sparato dei piombini per non farla entrare nel giardino di casa, salvata anche lei. Il rifugio è, insomma, un universo di felinità varia. Nato nel 2023 prende il nome da un micetto invalido cui fu dato, per l'appunto, il nome di Pollicino: malgrado i problemi, mostrò grande resilienza e fu aiutato a propria volta. Polly - questo il suo diminutivo - fu recuperato dopo essere stato abbandonato dalla mamma. Di problemi ne ha avuti tanti e più di qualche veterinario consigliò di sopprimerlo, ma il grande affetto e le cure gli hanno permesso di vivere fino a dicembre 2022, facendo conoscere a Michele il mondo della disabilità animale. Con un gruppo di amici affittò una vera e propria casa in periferia proprio per ospitare i gatti meno fortunati. L'obiettivo è quello di sottrarli a un destino crudele isolati dagli umani e dai loro stessi simili e, se possibile, di regalare loro esperienze in famiglie che possano amarli come fu per Pollicino. Se nessuno li adotta, restano in rifugio. Con i costi che il caso comporta e i rischi di un'attività che d'imprenditoriale non ha davvero nulla: niente ricavi, solo affetto e ovviamente spese. Questo è un momento buio: l'autonomia economica è al collasso ed è per questo che chi ne ha la possibilità è chiamato a fare la propria parte con una donazione di cose - derrate o altre utilità - oppure in denaro. Michele e i suoi compagni di ventura sono soliti documentare pubblicamente gli esborsi, perché fondamentalmente tutto nasce dalla voglia di donare e tutto e anche ciò che si riceve finisce per essere impiegato nelle cure e nel sostentamento quotidiano degli amici pelosi. Pollicino da quel dicembre non c'è fisicamente più, ma continua a vivere nei tanti fratelli e sorelle sfortunati come lui. Creature indifese che ora hanno urgente bisogno di aiuto.

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