Il presidente della Camera Boldrini a Masseria Canali il Primo Maggio

Il presidente della Camera Boldrini a Masseria Canali il Primo Maggio
di Tea SISTO
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Martedì 12 Aprile 2016, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 13:39
BRINDISI - Giornata del lavoro, ma anche del lavoro che non c’è, di quello che sfrutta e di quello che uccide. Sarà un Primo Maggio diverso dal solito quello che si svolgerà a Brindisi su iniziativa della Flai Cgil regionale e provinciale. Se non altro per la presenza garantita dalla presidente della Camera, Laura Boldini, che ha espresso la volontà di incontrare i familiari delle vittime del caporalato. L’appuntamento è stato organizzato a Masseria Canali, in agro di Mesagne, struttura confiscata ad un boss della Sacra Corona, affidata in gestione a Libera Terra e restituita alla comunità tutta.
La Presidente della Camera dei Deputati concluderà i lavori dell’incontro “La condizione della donna in agricoltura tra caporalato e illegalità diffuse”. “Su sua espressa richiesta, incontrerà una delegazioni di lavoratrici agricole pugliesi e i familiari delle vittime del caporalato”, scrivono dalla Flai Cgil. Laura Boldini sarà accolta alle 9,30 dal Gruppo “Scigghiate” (Luciana Manca e Irene Guarrera) con canti del lavoro pugliese sulle rivolte contadine e un breve inedito sul caporalato. Poi alle 10 l’incontro a Masseria Canali. Prima i saluti del sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, e quelli di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera contro le mafie e responsabile del settore della Memoria delle vittime di mafia. Sì, perché anche le donne che hanno perso la vita negli incidenti stradali a bordo nei pulmini dei caporali riempiti sino all’inverosimile, sono vittime innocenti. Così come lo sono gli uomini venuti da lontano e morti, come alcune braccianti, sui campi di lavoro per lo sfruttamento estremo fatto di doppi turni di fatica sotto il sole cocente. Decine le vittime negli anni passati, donne di Oria, di Ceglie Messapica e di altri comuni della provincia che raggiungevano i campi del Metapontino. Quattro le nostre vittime l’estate scorsa. Per pochi soldi, parte dei quali veniva consegnata ai caporali che le aveva reclutate. Tangenti. E il caporalato potrebbe essere inserito tra i reati di mafia. La Flai Cgil e Libera lottano insieme da molto per questo obiettivo. Tant’è che in preparazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno del 21 marzo, Libera e la Flai hanno organizzato insieme iniziative a Brindisi, a Francavilla Fontana e a Ceglie Messapica. Collaborazione che continuerà a lungo. Introdurrà i lavori della giornata Giuseppe De Leonardis, segretario generale della Flai Cgil Puglia. Modererà la giornalista Raffaella Cosentino. Dopo le testimonianze di alcune lavoratrici agricole e dei familiari delle vittime del caporalato, interverranno Alessandro Leo, presidente di Libera Terra, Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, Michela Almiento, segretaria generale della Cgil di Brindisi, e Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil. Ma sarà la presidente della Camera a concludere, con un suo intervento, la Giornata del lavoro.
Secondo i dati raccolti dalla Flai Cgil, sulla base di uno studio di The European House - Ambrosetti e relativo al 2015, moltissime sono le persone sfruttate, sottopagate e maltrattate. Si parla di 400mila lavoratori, oggi in prevalenza stranieri trattati da schiavi. Le paghe non superano i 25-30 euro al giorno (in media per 12 ore), meno di 2 euro e 50 centesimi all’ora. E da tale paga vengono sottratti ogni giorno 5 euro per il trasporto sul luogo di lavoro, l’acquisto di acqua, cibo e medicinali, l’affitto di alloggi. I migranti e le donne sono spesso vittime di sfruttamento inimmaginabile in agricoltura. Le vittime innocenti del lavoro ne sono la prova.
 
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