Venti di crisi: 2.185 aziende già sull'orlo del fallimento

Venti di crisi: 2.185 aziende già sull'orlo del fallimento
di Carmen VESCO
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Domenica 7 Febbraio 2021, 09:52

Sono 2.185 le imprese sull'orlo del fallimento in provincia di Brindisi, con una forza-lavoro di oltre 6.000 unità. Lo denuncia la Fipe/Confcommercio di Brindisi che ha inviato una lettera a tutti i sindaci della provincia per chiedere interventi urgenti.
«In questi mesi di pandemia il Governo ha messo in campo strumenti di sostegno che sono risultati insufficienti afferma la presidente provinciale di Confcommercio, Anna Rita Montanaro e, peraltro, erogati con estrema lentezza. Ed è stato, chiaramente, al di sotto delle aspettative anche l'intervento della Regione Puglia, al contrario di ciò che è avvenuto in altre parti del Paese. Proprio per questo, ci rivolgiamo ai sindaci affinché, pur nelle ristrettezze dei bilanci comunali, si proceda con una riduzione della Tari, annullando la parte relativa al primo semestre, anche attraverso un contributo compensativo. Per quanto riguarda la Cosap, invece, chiediamo che l'esenzione venga protratta fino a tutto il 2021, in maniera tale da alleggerire il peso a carico degli esercenti». Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 180 giorni, determinando una perdita di fatturato negli ultimi 12 mesi calcolata in 38 miliardi a livello nazionale.


Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori, c'è la piena disponibilità a implementare il lavoro con l'obiettivo di riprendere l'attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e di dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 in zona arancione. «Se il governo già nel 2020 si è dimostrato lontano o troppo lento nel rispondere alle richieste d'aiuto che venivano dalle imprese, gli enti locali hanno dimostrato una diversa capacità d'ascolto ma con azioni insufficienti. Qui si tratta di salvare un comparto economico spiega il presidente della Fip Confcommercio, Pierpaolo Prato - che ha un peso rilevante nella nostra provincia.

Il mondo della ristorazione è rimasto chiuso, nel 2020, non meno di 160 giorni e questo ha determinato, in aggiunta ai ristori insufficienti, una crisi che rischia di diventare irreversibile e che già sta evidenziando pericolosi episodi di insolvenza». Pertanto, si aspetta un segnale concreto di sostegno da parte delle amministrazioni locali della provincia di Brindisi, ritenendo che vada aperto un confronto anche a livello locale per aiutare questo importante sistema di imprese, individuando strumenti di sostegno e, soprattutto, di detassazione dai tributi locali. L'obiettivo è duplice: restituire liquidità alle aziende e mantenere l'occupazione, (sono circa 600 mila posti di lavoro persi e la ristorazione è il settore più colpito), cercando di mettere in sicurezza l'autonomia delle aziende per l'intera durata della grave crisi economica e sociale innescata dall'emergenza Covid-19.


«Si rende necessario prevedere interventi sulla Cosap allungando la esenzione per l'occupazione degli spazi esterni occupati da tutti i pubblici esercizi, già prevista sulla scorta di quanto disposto a livello governativo, all'intero anno 2021», commenta Anna Rita Montanaro. Nel documento stilato da Confcommercio Brindisi viene fatto rilevare che quanto richiesto sarebbe il primo intervento a favore della categoria che è stata esclusa di fatto dalla fruizione dei Buoni emessi dalle amministrazioni comunali utilizzati in altri canali.
«Siamo certi che le amministrazioni comprenderanno la necessità di questi provvedimenti a tutela dell'economia locale e delle aziende, che in molti casi, a causa di incassi decimati, non sarebbero comunque in condizione di assolvere», conclude la presidente della sezione di Brindisi.

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