L'area di Cerano da inserire nella Zes: una speranza per la “gigafactory” di pannelli solari Enel a Brindisi

La gigafactory di pannelli solari di Catania
La gigafactory di pannelli solari di Catania
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:33

Enel starebbe valutando la possibilità di chiedere l’inserimento del sito di Cerano all’interno di una eventuale revisione della perimetrazione della Zona economica speciale.

La possibile modifica al perimetro

Inserimento che gli uffici Zes, guidati dal commissario Manlio Guadagnuolo, a quanto pare, sarebbero pronti a prendere in considerazione, previa valutazione - naturalmente - non tanto dal punto di vista della serietà e della solvibilità del proponente, considerato che Enel è una delle aziende più importanti del mondo quanto, più che altro, dal punto di vista della valenza del progetto e del suo impatto occupazionale. Che, se fosse confermata la proporzione identica a quella della fabbrica di pannelli fotovoltaici di Catania, andrebbe a creare sul territorio circa mille posti di lavoro. Ai quali si aggiungerebbero almeno altri 400 posti tra Act Blade, Standex ed un altro sito produttivo che si affiancherebbe a quest’ultimo.

La richiesta di impegno sul territorio

«Io ho più volte chiesto ad Enel - ricorda il sindaco Riccardo Rossi - un impegno importante, avendo sempre creduto che in Italia occorre una politica sulle rinnovabili accompagnata anche da una filiera industriale collegata a questo tipo di produzione energetica. Ed avevo chiesto ad Enel, che ovviamente è uno dei grandi player di questo settore, di adeguare il proprio piano industriale tenendo presente Brindisi proprio sulla produzione al servizio delle rinnovabili. Un tema che ho esposto prima all’amministratore delegato Tamburi e poi al direttore Lanzetta, che ho incontrato riservatamente a Bergamo lo scorso anno, in occazione del congresso nazionale dell’Anci. Loro, naturalmente, mi hanno rassicurato sul fatto che ci sarà a Brindisi una fabbrica di moduli fotovoltaici connessa all’investimento di Standex all’interno della centrale di Cerano.

La società, in ottica di economia circolare, produrrà i materiali plastici necessari alla realizzazione di moduli fotovoltaici».

Gli investimenti già previsti

Standex, in particolare, riciclerà materiali a base di poliestere per realizzare telai in plastica per pannelli fotovoltaici. Per una produzione, a pieno regime, che dovrebbe raggiungere una quantità di telai plastici per l’equivalente di un gigawatt di pannelli fotovoltaici. A questo sito produttivo si dovrebbe affiancare un polo per la fabbricazione di moduli solari innovativi utilizzando proprio le plastiche riciclate prodotte dalla multinazionale americana. «Quindi - prosegue il sindaco - sono due gli stabilimenti previsti. E questo è già un investimento importante, considerato che insieme contano, probabilmente, circa 250 posti di lavoro».

L'ulteriore possibilità di sviluppo

Ma a questo punto, conferma Rossi dopo quanto emerso nelle scorse ore sia dall’audizione di Enel richiesta dai parlamentari di Forza Italia Mauro D’Attis ed Alessandro Battilocchio che dalle dichiarazioni del direttore Nicola Lanzetta, «bisogna giocare, con Enel ma anche con Europa, governo nazionale e Regione, la partita più grande, per un investimento ancora più importante ovvero la produzione dei pannelli. Stiamo parlando della gigafactory “gemella” di quella di Catania. «Stiamo lavorando per ipotizzare - ha detto infatti il direttore di Enel durante un convegno nella sede di Unioncamere a Roma - una seconda fabbrica di pannelli solari in Italia delle dimensioni di quella di Catania. Stiamo esaminando diversi siti dal Nord al Sud dell’Italia per questa nuova fabbrica, non posso dire ancora dove sorgerà. L’impianto di Catania nel 2024 produrrà pannelli per 3 gigawatt all’anno, che è più della produzione complessiva di tutte le aziende europee del settore. La fabbrica siciliana dà occupazione a 1.000 persone direttamente e ad altrettante nell’indotto».

L'importanza della filiera produttiva legata alle rinnovabili

La produzione di pannelli, sottolinea Rossi, è «il cuore pulsante di una politica energetica fondata sulle rinnovabili. E Brindisi ha tutte le carte in regola per poter ospitare una fabbrica di questo tipo. Sia per posizione geografica che per infrastrutture logistiche. E anche per i tantissimi laureati in ingegneria chimica e fisica delle Università del Salento e di Bari e del Politecnico di Bari che, in una fabbrica di questo tipo, rappresentano la gran parte degli occupati». Per il sindaco sarebbe «giusto riconoscere ad una città che ha dato tanto nel campo dell’energia, pagando anche un prezzo elevato in termini di ambiente e salute, un investimento di questo tipo, che può produrre lavoro di qualità e piena ecosostenibilità. Per questo sono molto contento delle dichiarazioni dei vertici Enel e penso che sia importante che la società realizzi questa fabbrica proprio sul nostro territorio. Che, ripeto, ha dato tantissimo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA