Cassa di colmata e banchinamento di Capo Bianco: stretta sulle opere per lo sviluppo del porto di Brindisi

L'area che sarà occupata dalla cassa di colmata
L'area che sarà occupata dalla cassa di colmata
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:48

Sarà la segreteria tecnico operativa dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale a svolgere il ruolo di struttura commissariale a supporto del commissario Ugo Patroni Griffi, presidente della stessa Authority, per la realizzazione della cassa di colmata tra Costa Morena Est e pontile Petrolchimico. A stabilirlo è stato lo stesso Patroni Griffi, per due ordini di ragioni: nessun onere aggiuntivo a carico della finanza pubblica e, soprattutto, alla luce della complessità e dei tempi ristretti richiesti per il completamento dell’infrastruttura oggetto di realizzazione, “in ragione dell’esperienza e delle competenze acquisite nell’ambito del loro percorso professionale”.

Le attività di programmazione e redazione dei documenti di gara

Il compito del commissario, e dunque della struttura di supporto, è quello di: “Espletamento delle attività di programmazione, progettazione, approvazione dei progetti, affidamento ed esecuzione dei lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del molo Polimeri e la foce del canale fiume Grande, nonché l’esecuzione del dragaggio di parte dei fondali presso il porto di Brindisi”. A questi compiti si aggiungono anche “le funzioni di stazione appaltante” ed “il supporto tecnico delle attività connesse alla realizzazione dell’opera commissariata”. Obiettivo di questa organizzazione, ed a monte della nomina di un commissario per la realizzazione dell’opera, è la necessità di stringere i tempi.

Non solo perché si tratta di un’opera finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, del quale si richiede il completamento entro il 31 dicembre 2026, ma anche perché proprio a quest’opera sono legati gli interventi più strategici per lo sviluppo del porto di Brindisi, ovvero i dragaggi e la realizzazione dei nuovi accosti, per traghetti e navi da crociera, a Sant’Apollinare.

L'iter autorizzativo concluso definitivamente

Proprio qualche giorno prima della creazione della struttura commissariale, erano stati pubblicati pareri e decreto del ministero dell’Ambiente che concludevano, in maniera positiva, la Verifica di ottemperanza per il progetto della cassa di colmata, certificando, dunque, il fatto che l’Autorità di sistema avesse adeguato la progettazione dell’opera, con tutta la documentazione collaterale, a quelle che sono state le prescrizioni impartite durante l’iter della Valutazione d’impatto ambientale. Tra queste, in particolare, gli aggiornamenti della campagna di campionamento dei fondali del porto, che si trova in area Sin, che hanno confermato “la conformità dei sedimenti al riutilizzo, previsto dal progetto, di refluimento nella cassa di colmata di progetto”. L’Authority, secondo le prescrizioni, avrebbe dovuto anche svolgere uno studio per determinare “il corretto dimensionamento delle opere di protezione e la loro efficacia nel tempo, anche in ragione della prossimità della zona PG3 (Pericolosità geologica molto elevata), nonché, anche mediante l’esecuzione di indagini dirette e/o indirette, per escludere la possibilità di innesco di fenomeni di sifonamento della vasca di colmata”. Condizione ottemperata tramite una relazione specialistica ma anche dal fatto che l’Autorità di bacino - nelle more dell’iter per la riduzione della pericolosità, già avviato - ha certificato che “l’intervento in oggetto risulta comunque compatibile con il livello di pericolosità” presente nell’attuale Piano di bacino. Concluso l’iter autorizzativo, dunque, ora non resta che la redazione di tutta la documentazione di gara, motivo per il quale è stata nominata la struttura a supporto del commissario. Dopo di che, toccherà al bando per individuare la società che dovrà realizzare la colmata.

L'altro progetto: il banchinamento della colmata ex Brindisi Lng

E nel frattempo, si è conclusa ieri la nuova fase di partecipazione del pubblico relativa al progetto del “banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capo Bianco (ex British Gas)”, durante la quale istituzioni, enti, associazioni e quant’altro hanno potuto inviare le proprie osservazioni relative all’opera. La consultazione è avvenuta per la seconda volta perché, nell’ambito dell’iter per la Valutazione d’impatto ambientale, la commissione tecnica Pnrr-Pniec ha chiesto al proponente, ovvero l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, diverse integrazioni rispetto alla documentazione presentata. Integrazioni che hanno richiesto ben più dei dieci giorni previsti dalla legge. L’Authority, infatti, non solo ha dovuto chiedere quattro mesi di tempo - durante i quali la procedura è stata ufficialmente sospesa su proposta del proponente - ma ha anche avuto la necessità di rivolgersi all’esterno per svolgere parte delle attività: in particolare, quelle specialistiche per le quali è strettamente necessario un supporto qualificato.

Ricadute occupazionali positive grazie ai futuri investimenti

Alla fine dello scorso mese di gennaio, dopo un lungo e certosino lavoro, l’ente ha finalmente inviato tutta la documentazione al ministero. Documentazione che risponde alle richieste della commissione e dalla quale emerge anche il dettaglio relativo alle ricadute occupazionali dell’opera. Innanzitutto per quanto riguarda il cantiere - tra realizzazione della banchina, dragaggi e formazione del piazzale, compresi gli impianti - le imprese che opereranno al suo interno dovrebbero essere tre, con un numero massimo di lavoratori impiegati pari a circa 80 unità. Per quanto riguarda l’opera finita, invece, più difficile è quantificare l’occupazione prevista. Il riconoscimento della colmata come Zona franca doganale interclusa, sottolinea tuttavia l’Autorità di sistema, “consentirà la trasformazione di merci sotto banchina e nell’area in cui verrà realizzato il piazzale operativo di progetto, in esenzione di accise. Si tratta di un valore aggiunto che comporterà sicuramente un notevole richiamo per investitori e lo sviluppo dei traffici marittimi; avrà certamente ricadute occupazionali sia in termini di operatori direttamente coinvolti che in termini di indotto”.

Stop alle osservazioni dopo le integrazioni richieste dal ministero

L’opera, inserita nella programmazione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e finanziata con 30 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha lo scopo di recuperare agli usi portuali la colmata realizzata per il rigassificatore della Brindisi Lng e successivamente mai utilizzata. Il progetto sta scontando in questi mesi l’iter “semplificato” della Valutazione d’impatto ambientale. Dopo la chiusura della fase delle osservazioni, toccherà alla commissione tecnica ed ai ministeri competenti esprimere i propri pareri ed, eventualmente, autorizzarne la realizzazione. La nuova banchina, lunga 375 metri, avrà un utilizzo commerciale, sarà capace i ospitare navi di stazza superiore a 1.350 tonnellate ed avrà alle spalle un’area di 14-15 ettari.

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