Il porto avrà la sua cassa colmata: sbloccati dragaggi e nuovi accosti a Sant'Apollinare

La localizzazione della cassa di colmata
La localizzazione della cassa di colmata
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 22 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:29

Via libera al parere positivo, da parte della commissione competente presso il ministero dell’Ambiente, alla verifica di ottemperanza sulla progetto della cassa di colmata tra Costa Morena ed il pontile Petrolchimico, a Brindisi.

Il legame con gli accosti di Sant'Apollinare

Ad annunciarlo, nelle scorse ore, è stato il deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis, che già nei giorni scorsi aveva preannunciato l’arrivo, in tempi brevi, del parere e dunque della conclusione dell’iter. Il progetto è legato a doppio filo non solo con i dragaggi per rendere più profondi i fondali del porto ma anche con la realizzazione dei nuovi accosti, per traghetti e navi da crociera, di Sant’Apollinare. Proprio nella colmata, infatti, sarà stoccato il materiale dei dragaggi, che sono necessari anche per la realizzazione dei moli. Ma fino alla conclusione della Verifica di ottemperanza, che in sostanza prevedeva di verificare se nella redazione del progetto fossero state rispettate le prescrizioni della commissione nell’ambito della Valutazione d’impatto ambientale, l’Authority non avrebbe potuto passare all’ultima fase progettuale, quella esecutiva, e poi al bando per la vera e propria realizzazione dell’opera.

Il lungo iter autorizzativo

“Al momento il ministero della Transizione ecologica - si legge nell’aggiornamento del Piano operativo triennale approvato dal comitato di gestione poco più di due mesi fa - sta esaminando il rapporto di adempimento delle prescrizioni contenute della autorizzazione Via a suo tempo rilasciata. Superata questa fase, si potrà avviare in tempi brevi la procedura di affidamento a mezzo appalto integrato”.

In realtà, le possibilità sono due: realizzare internamente la progettazione esecutiva, che poi dovrà essere validata da un soggetto terzo, e poi appaltare la sola realizzazione dell’opera; oppure procedere con il cosiddetto appalto integrato, che comprende sia la progettazione esecutiva che la vera e propria realizzazione.

Una soluzione alternativa per i sedimenti

Proprio la cassa di colmata, come detto, è legata a doppio filo con le nuove banchine di Sant’Apollinare, progetto già finanziato con 35,5 milioni di euro. “Si sta cercando di individuare - si legge ancora nel recente aggiornamento del Piano operativo triennale - una soluzione tecnica per l’escavo dell’area che dovrebbe precedere la realizzazione dei pontili, senza aspettare il completamento della vasca di colmata, posto che è disponibile il progetto esecutivo. L’opera è peraltro già finanziata con i Fondi Por. Non appena sarà avviato il cantiere per la vasca di colmata, sarà altresì possibile una soluzione di deposito temporaneo con successivo conferimento nella vasca in questione, non appena sarà collaudata”. Solo con l’aggiudicazione dell’appalto, nel caso di gara relativa alla sola realizzazione dell’opera, dunque con un sito definitivo già ufficializzato, si può procedere infatti con l’individuazione di un’area per lo stoccaggio temporaneo dei sedimenti provenienti dai dragaggi dell’area di Sant’Apollinare, prerequisito per la costruzione dei nuovi moli.

L'aggiornamento del Piano idrogeologico

Sempre nell’ambito del procedimento per la Verifica di ottemperanza, nelle scorse settimane l’Autorità di bacino aveva ricordato di avere richiesto all’Autorità di sistema una serie di documenti integrativi per l’aggiornamento del Piano stralcio d’assetto idrogeologico, il cosiddetto “Pai”. Proprio l’Autorità di bacino, si leggeva nel parere reso nell’ambito dell’iter, “sta valutando le ipotesi di riduzione del vincolo di pericolosità geomorfologica del Pai vigente, avanzate dall’Autorità di sistema portuale” quale proponente dell’istanza di aggiornamento del Piano. Proprio in questo contesto, l’Autorità di bacino ha richiesto “integrazioni documentali atte a supportare tecnicamente la richiesta in argomento”. Integrazioni che l’ente portuale ha prontamente inviato.

Il progetto modificato rispetto a quello originario

Il cosiddetto “Progetto 2020”, aggiornato rispetto al precedente, prevede una riduzione del volume e della superficie della cassa di colmata (da circa 167mila a circa 144mila metri quadri), l’aumento dell’ampiezza del nuovo canale di 85 metri rispetto a quanto inizialmente previsto, la riduzione di cento metri del fronte di accosto della banchina e l’incremento della superficie permeabile. Non solo. In linea con le previsioni del Pptr, infatti, sono state previste anche opere di riqualificazione paesaggistica, ritenute comunque insufficienti dalla Soprintendenza. Queste opere, scrive infatti, “possono intendersi solo in parte come opere di compensazione e pertanto non sono ritenute sufficienti a compensare il sacrificio che la realizzazione di una colmata pari a circa 14,4 ettari dello specchio acqueo, accanto ad una spianata incolta di dimensioni paragonabili comporterebbe sul contesto paesaggistico di riferimento”. Il ministero dell’Ambiente, tuttavia, ha ritenuto la realizzazione di un’area verde da 50mila metri quadri, fruibile al pubblico, compatibile con le previsioni del Pptr ed ha dato il proprio via libera. E così, ad aprile del 2021, la commissione Via, ritenendo superata la criticità delle mancate integrazioni rispetto alla caratterizzazione dei fondali, ha certificato che “il progetto definitivo della cassa di colmata – di dimensioni più ridotte rispetto al progetto iniziale – completo di interventi di riqualificazione paesaggistica, così come prefigurati e descritti nella documentazione trasmessa dall’Autorità di sistema portuale con nota del 22 marzo 2021, non è tale da richiedere ulteriori valutazioni”. Il passaggio finale, dunque, era la firma del decreto Via da parte del ministro Franceschini, che è arrivato a giugno dello stesso anno e che esprimeva un “giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto”. Giudizio subordinato al rispetto delle prescrizioni imposte dalla commissione Via e dallo stesso ministero per i Beni e le attività culturali, la cui verifica è stata completata proprio nelle scorse ore.

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