A Brindisi l’economia è viva. Almeno secondo i numeri elaborati da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane, che ha realizzato e gestisce il sistema telematico nazionale tramite il quale sono collegate in rete tutti gli enti camerali del Paese. Numeri che mettono la provincia brindisina appena al di sotto di Milano e Catania e al di sopra di realtà come Bolzano o comunque della media nazionale.
I numeri italiani
Il dato è quello relativo al bilancio tra iscrizioni e cessazioni di imprese. Dopo il forte rimbalzo post-pandemia del 2021, infatti, nel secondo trimestre di quest’anno il saldo tra aperture e chiusure si è attestato in tutta Italia a 32.406 imprese – non lontano dalla media dell’ultimo decennio - come risultato della differenza tra 82.603 iscrizioni (il secondo peggior risultato del decennio) e 50.197 cessazioni (in progressiva ripresa dopo la frenata del 2020 e la “ripresina” del 2021). Inaspettatamente, è il Mezzogiorno a mettere a segno l’incremento assoluto e relativo più consistente del trimestre, con un saldo di 11.542 imprese in più, seguito da Nord-Ovest (+8.438), dal Centro (+6.582) e dal Nord-Est (+5.844). A livello regionale è la Lombardia a registrare la maggior crescita di imprese (+5.802), seguita dal Lazio (+4.226) e dalla Campania (+2.825). In termini relativi, sono 8 le regioni che registrano un tasso di crescita trimestrale superiore alla media nazionale (+0,55%): Sardegna (+0,82%), Lazio (+0,69%), Puglia (+0,66%), Valle d’Aosta (+0,64%), Trentino Alto Adige (+0,63%), Lombardia (+0,61%), Emilia Romagna (+0,59%) e Sicilia (+0,58%).
Il dato locale
In Puglia, in particolare, sono 386.344 in tutto le aziende, mentre le iscrizioni trimestrali ammontano a 5.579, a fronte di 3.021 cessazioni, dunque con un saldo positivo di 2.558 in termini assoluti e dello 0,66 in termini percentuali. Sul fronte dei numeri assoluti (tra società di capitale, società di persone, ditte individuali ed altre forme giuridiche), Brindisi risulta l’ultima in Puglia, con un saldo positivo di 310 imprese in più (567 iscrizioni e 257 cessazioni), preceduta innanzitutto da Bari con un saldo positivo di 875 imprese (1.972 iscritte e 1.097 cessate), poi da Lecce con un saldo di 579 (1.247 imprese iscritte e 668 cessate), da Foggia con un saldo di 430 (1.076 iscrizioni e 646 cessazioni) e infine da Taranto con un saldo di 384 imprese (717 iscritte e 353 cessate).
Brindisi al top
Ma è il dato percentuale che proietta Brindisi tra le migliori realtà d’Italia. Il tasso di crescita totale, infatti, risulta dello 0,80 per cento, più alto di quelli di Lecce (0,76%), Taranto (0,71%), Foggia (0,60%) e Bari (0,59%) e naturalmente della media pugliese che si assesta sullo 0,66 per cento, comunque più alta rispetto a quella nazionale che si ferma allo 0,54 per cento. Brindisi, dunque, si trova a livello nazionale al sesto posto, preceduta soltanto da Catania (0,95%), da Sassari (0,91%) da Nuoro (0,90%) da Milano (0,85%) e da Cagliari (0,84%).
Le società
In particolare, nella provincia brindisina sono le società di capitale a fare registrare il maggiore tasso di crescita, con 1,58 per cento (a fronte di una media pugliese dell’1,26 e nazionale dell’1,04); seguite dalle ditte individuali con lo 0,63 per cento (sempre maggiore dello 0,50 pugliese e dello 0,42 nazionale); dalle società di persone con lo 0,13 per cento (sempre superiore alla media pugliese, ferma allo 0,07 ed a quella nazionale dello 0,02); ed infine dalle alte forme giuridiche, con lo 0,12 per cento (in questo caso inferiore allo 0,32 della media pugliese ed anche allo 0,18 della media italiana).