Lavorare in riva al mare a Brindisi: con il "sea working" si può

Lavorare in riva al mare a Brindisi: con il "sea working" si può
di Francesco TRINCHERA
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Domenica 8 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:46

Vivere e lavorare vista mare: Brindisi continua con la strategia del sea working, il progetto lanciato proprio nel capoluogo adriatico lo scorso anno tra lavoro di squadra ed iniziative sul territorio. Venerdì, infatti, è stata approvata una delibera di giunta in cui il Comune ha dato la propria adesione a South Working, la rete associativa nata a Palermo che si occupa della diffusione del lavoro agile (e quindi dello stesso sea working) nel sud dell’Italia e dell’Europa. Tra i vari punti del protocollo di intesa siglato, quello di mettere in campo azioni comuni di promozione delle località del sud nell’ottica del lavoro da remoto, lavorando in rete per arrivare anche a fare proposte governative. «Per noi è importante esserci – ha spiegato l’assessore Emma Taveri – anche perché siamo stati dei pionieri lo scorso anno».

Le iniziative

Ed in questo senso, il Comune si sta muovendo con una serie di iniziative per sviluppare il filone: la componente della giunta Rossi ha spiegato che è in corso una “mappatura” dell’offerta, per vedere quali sono i servizi che si possono offrire ad una persona che verrebbe in città per abbinare vacanza ed attività lavorativa, così come gli spazi di lavoro convenzionali (ad esempio, il coworking) e non (lidi, parchi, ristoranti). In questo senso, nel progetto proposto su punta del Serrone si sta lavorando a punti specifici che, nel rispetto della natura, consentano anche di avere il necessario per la propria attività, così come con eventuali momenti di svago con lo sport. Postazioni che sono state previste anche nel bando della “Seaty beach” di Cala Materdomini, inaugurata proprio ieri. «Inseriamo spesso – ha puntualizzato Taveri – il discorso del sea working, per cercare di attrarre le persone che vogliono venire qui sia per il turismo che per vivere e lavorare».
Parallelamente, l’assessore ha sottolineato che si sta lavorando ad una serie di offerte che possano essere attrattive per questo tipo di utenza, attraverso l’incontro con le associazioni che si occupano di mare per arrivare ad un «equilibrio vita-lavoro» e programmare gli eventi che possano richiamare a Brindisi nell’ambito del sea working, ad esempio con manifestazioni di richiamo come la Regata Brindisi–Corfù ed il Giro d’Italia a vela del Nastro Rosa Tour che farà tappa in città a settembre.

Altra collaborazione attivata, quella con il Distretto nautico pugliese. Tra le altre iniziative, alcune saranno relative alla formazione, per delineare meglio i contorni su come gestire degli eventi legati al mare: ed ancora altre legate al cosiddetto “incoming” (legata alla promozione della città) con alcuni tour operator, influencer e testate specializzate (nazionali ed internazionali), che dovrebbero essere impiegate in un tour tra settembre ed ottobre, nel corso di alcuni eventi programmati in città. «Non stiamo tanto costruendo - ha specificato ancora Taveri – ma più che altro stiamo cercando di valorizzare quello che c’è già, per promuovere Brindisi come una città in cui si vive bene e si possono sperimentare una serie di attività legate proprio al mare e migliorare anche la produttività lavorativa». In questo senso, sul portale dedicato agli eventi brindisini, dovrebbe essere creata un’apposita sezione dedicata al sea working.

La tendenza

L’assessore ha poi parlato di come questa strategia parta dai “dati” che arrivano dal mercato turistico: «I numeri – ha detto – confermano che in molti sono tornati al sud e ci stanno rimanendo per lavorare, tante persone le cui aziende hanno deciso di inserire il lavoro da remoto in modo permanente che diventano un bacino importante, per venire a trascorrere qui non solo le vacanze ma anche un periodo di vita».

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