Pista ciclabile su viale Aldo Moro, l'ipotesi: niente modifiche al progetto e affidamento del cantiere alla Bms

Il cantiere per la pista ciclabile in viale Aldo Moro
Il cantiere per la pista ciclabile in viale Aldo Moro
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Martedì 23 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:20

Contrordine. Il Comune non attende - ancora - alcuna risposta da parte del ministero dell’Ambiente sulla modifica al progetto per la pista ciclabile di viale Aldo Moro, a Brindisi

Lo stop della commissione

Prima dell’invio della scheda progettuale da parte degli uffici di palazzo di città, infatti, a commissione consiliare Lavori pubblici ha chiesto di poter visionare i cambiamenti ipotizzati rispetto al “disegno” originario dell’opera finanziata proprio dal ministero dell’Ambiente, in modo da potersi esprimere compiutamente al riguardo. Il progetto, infatti, fin dall’inizio è stato contestatissimo per come è stato pensato e molto problematico per il modo in cui si è sviluppato il cantiere. La vicenda, travagliata a dire poco, della corsia dedicata alle due ruote è iniziata il 10 ottobre del 2022, con la consegna dell’area di cantiere alla ditta vincitrice della gara d’appalto. Cantiere che, tuttavia, era rimasto fermo per molto tempo, causando una serie di disagi e non poche polemiche. Prima per la gestione dei lavori e subito dopo anche per la configurazione stessa della pista ciclabile.

Problemi e critiche

L’area di cantiere, infatti, aveva “cancellato” diversi parcheggi, cosa che aveva creato notevoli problemi principalmente ai residenti ed ai commercianti della zona che, proprio a causa della riduzione delle aree destinate alla sosta, avevano evidenziato una netta contrazione degli affari. A metà di dicembre, tuttavia, la situazione sembrava essersi sbloccata, dopo che un incontro tra il Comune, all’epoca retto dall’amministrazione Rossi, e la ditta appaltatrice che pareva aver portato ad un chiarimento tra le parti. Nelle settimane prima di Natale, quindi, iniziò una prima messa in sicurezza del cantiere, per poter poi ricominciare con i lavori dopo le festività, con modalità che non avessero un impatto troppo grande per i parcheggi (e di conseguenza per i commercianti), procedendo a piccoli lotti, riducendo al minimo le aree di cantiere bloccate e dunque non utilizzabili per il parcheggio delle auto. La situazione, però, non si sbloccò affatto, tanto che anche all’epoca l’amministrazione pensò alla rescissione contrattuale.

E così, tra momenti (brevi) di lavoro e tanti stop, la situazione si è trascinata sino ad oggi.

C'è chi dice “no”

Da mesi, ormai, la pista ciclabile è un’opera fantasma rispetto alla quale non sono mai venute meno le polemiche, anche nei confronti dell’attuale maggioranza che, da opposizione, aveva avuto parole di fuoco contro l’infrastruttura. Lo stesso assessore ai Lavori pubblici Gianluca Quarta si è sempre espresso negativamente sull’opera, andando alla ricerca di possibili soluzioni per annullarla o, almeno, modificarla. Allo stesso tempo, l’amministrazione aveva dato tempo all’azienda fino al 20 settembre scorso per completare le opere, anche in questo caso senza fortuna. Recentemente, il Comune ha intimato di mettere in sicurezza il cantiere ma non ha ottenuto risposta. Inevitabile, a quel punto, la revoca.

Rinviata la richiesta al ministero

Nel frattempo, il Comune avrebbe dovuto inviare al ministero una ipotesi di variante progettuale che prevede la riduzione degli spazi per le biciclette, per capire se fosse possibile modificare “in corsa” l’opera. Come detto, però, la commissione ha chiesto di poter vagliare il progetto e di potersi esprimere in merito. Saranno i consiglieri, dunque, a decidere se, alla fine, bisognerà seguire la strada della modifica progettuale o se, invece, si dovrà terminare l’opera così come era stata prevista. Perché cancellarla, quello no, proprio non si può fare. Non senza rimetterci somme che il Comune proprio non può permettersi di spendere.

Tempi brevi? Lavori in house

A questo punto, dunque, la priorità sembra essere una: tempi brevi. In modo da ridurre al minimo i disagi creati da un cantiere aperto ormai da troppi mesi ed abbandonato a se stesso. E tra le soluzioni possibili c’è anche quella di far concludere i lavori alla Brindisi Multiservizi, con un affidamento diretto “in house providing”. L’alternativa alla Bms, infatti, è quella di scalare nella graduatoria della gara già espletata. Andando incontro a due tipi di problemi. Il primo riguarda il fatto che le aziende che potrebbero subentrare sono, ad oggi, impegnate in altri interventi, dunque bisognerebbe attendere del tempo. In più, nessuna di queste ha offerto un ribasso simile a quella che è arrivata prima e con la quale, però, si è rescisso il contratto. Tutti passaggi che richiederebbero tempi molto lunghi, con ulteriori disagi da parte dei cittadini.

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