Manto erboso impraticabile: scoppia la polemica politica dopo il sopralluogo allo stadio

Il sopralluogo della commissione Lavori pubblici allo stadio
Il sopralluogo della commissione Lavori pubblici allo stadio
di Antonio SOLAZZO
5 Minuti di Lettura
Sabato 13 Gennaio 2024, 05:00

Non si placano le polemiche sulle pessime condizioni del nuovo manto erboso del Fanuzzi che diventa pretesto per un nuovo scontro politico tra maggioranza e opposizione.

Il sopralluogo

Lo stato del rettangolo di gioco, infatti, è stato sottoposto al vaglio della commissione consiliare Lavori pubblici del Comune di Brindisi che, nella mattinata di ieri, ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’impianto comunale proprio per discutere delle criticità emerse: durante l’ispezione, i tecnici e i consiglieri hanno valutato e constatato i problemi del terreno e gli evidenti peggioramenti riscontrati nelle ultime settimane, fattore impossibile da sottovalutare soprattutto alla luce del grosso investimento compiuto in estate. 

La situazione

Dopo soli quattro mesi dalla stesura, il campo presenta imperfezioni particolarmente rilevanti. Il dibattito è stato incentrato - come prevedibile - sulle tempistiche per l’utilizzo del prato dopo la consegna. Il responsabile della ditta La Pietra (subappaltatrice della società Vivai Barretta Garden) ha spiegato che, da prassi, si sarebbero dovuti attendere almeno sessanta giorni per far attecchire le zolle, ma completati i lavori, il Brindisi ha subito disputato la partita casalinga contro la Juve Stabia (10 ottobre).

Da qui, i diverbi. Luperti, Antonino e il Pd hanno attaccato l’amministrazione comunale rea, secondo loro, di aver concesso l’autorizzazione a giocare nonostante i rischi. 

Le polemiche

«Purtroppo la politica ha fatto danni», spiega Pasquale Luperti. «Abbiamo speso tre milioni di euro e ci ritroviamo in queste condizioni. È emerso con chiarezza che il prato è stato distrutto in quanto utilizzato immediatamente dopo la posa. Viene da chiedersi, a questo punto, che fine hanno fatto le pompose dichiarazioni dell’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Quarta che si era presentato ai brindisini come il salvatore della patria e che ora, invece, è rimasto in rigoroso silenzio. Da lui ci aspettiamo un gesto di buonsenso come può essere considerato quello delle dimissioni, mentre al sindaco Marchionna chiediamo di intervenire con la massima decisione e magari facendosi affiancare da amministratori più attenti e capaci», chiude la nota firmata da Luperti e dal collega Michelangelo Greco.

Il confronto

A fargli da eco il consigliere Alessandro Antonino, non convinto dalla relazione tecnica redatta dalle parti in quanto «per avere un risultato normale, come emerso dal sopralluogo, sarebbero stati necessari almeno sessanta giorni, quindi non possono esistere giustificazioni a quanto fatto». Della stessa opinione la consigliera del Pd Denise Aggiano: «Sono state disattese tutte le promesse che hanno alimentato aspettative nelle fasi iniziali del campionato». Il presidente della commissione Raffaele De Maria, però, ha provato a respingere le accuse spiegando che «qualsiasi partito si fosse trovato ad amministrare avrebbe preso la stessa decisione dal momento che i tecnici avevano garantito che non avremmo avuto dei problemi e che, nel caso ci fossero stati, sarebbero intervenuti subito». Insomma, una vera e propria guerra verbale. L’auspicio è che nei prossimi giorni, tra la trasemina e la doppia trasferta consecutiva (Monterosi e Benevento) successiva al match casalingo contro il Cerignola (in programma la prossima settimana) si possano iniziare a vedere progressi.

Il sindaco

Dal canto suo, il sindaco ha parlato di accusa «ingenerosa» nei confronti dei tecnici di palazzo di città ed ha invece dato atto a dirigente e funzionari «di aver superato con abnegazione molte difficoltà, riuscendo ad assicurare un'adeguata qualità del servizio». Solo grazie a quei tecnici, ha ricordato, «è stato possibile raggiungere i risultati straordinari che hanno consentito di adeguare lo stadio in un breve lasso di tempo».

La difesa dell'assessore

A difendere l’assessore ai Lavori pubblici è stato il coordinatore cittadino di Forza Italia Rino Galluzzo, per il quale «la giunta Marchionna è riuscita a ovviare alle scandalose mancanze delle precedenti amministrazioni e a consegnare lo stadio in tempi record». Di cosa, chiede Galluzzo, si accusa Quarta? «Di aver passato assieme ai tecnici giorno e notte allo stadio al fine di consentire ai brindisini di riassaporare dal vivo le emozioni della serie C, ritrovata dopo 33 anni? Di aver fatto per quella maglia con la V probabilmente più di quanto avremmo dovuto e potuto? Si vuole contestare all’assessore ai Lavori pubblici il fatto che fino a un mese fa l’erbetta era in buone condizioni mentre adesso, nonostante tre lettere di sollecitazione da parte degli uffici per carenze nelle attività manutentive, si stanno presentando problemi transitori al manto erboso?». Negli scorsi anni, in inverno, ricorda, «il campo di gioco si presentava in condizioni ben peggiori. Questo non vuol dire che siamo soddisfatti di come stanno andando le cose. Ma diamoci il tempo necessario senza dimenticare il miracolo sportivo e amministrativo compiuto solo poche settimane fa». Infine, il tema si è spostato sulla seconda tranche dei lavori di restyling del Fanuzzi che, come dichiarato dal dirigente Fabio Lacinio, si dovrebbero chiudere entro la fine di gennaio per poi convocare la Commissione Provinciale e ottenere l’omologazione definitiva. Gli interventi, come noto, riguarderanno gli aspetti legati alla sicurezza, il rifacimento degli spogliatoi, il potenziamento della tribuna stampa e il posizionamento dei seggiolini in tribuna e gradinata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA