Ponte di Bozzano, lavori della Bms fermi: perché

Il cantiere sul ponte tra Commenda e Bozzano
Il cantiere sul ponte tra Commenda e Bozzano
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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domenica 18 maggio 2025, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:54

"Ponte di Bozzano giorno 176: un affidamento che non doveva essere fatto alla Bms di fatto porta a questa situazione”. A lanciare l’allarme, ancora una volta, sul prolungarsi oltre la durata accettabile del cantiere su via Martiri delle Fosse Ardeatine è il capogruppo del Movimento Regione Salento Michelangelo Greco, che sulla sua pagina Facebook attacca l’amministrazione proprio a causa della gestione dei lavori.

La denuncia e la richiesta

Secondo il consigliere, il cantiere sarebbe aperto ormai da più di cinque mesi, senza che se ne intuisca la conclusione. Non solo. Il problema, infatti, non è solo la durata ma anche lo stato in cui si trova oggi il ponte: “Il ferro scoperto dei cordoli esterni abbandonato alle intemperie, un marciapiede non più utilizzabile, una demolizione fatta senza alcun criterio che indebolisce la struttura, uno spartitraffico che andrebbe messo in sicurezza immediatamente”. Per questo, annuncia insieme al capogruppo di Uguaglianza Cittadina Pasquale Luperti, “chiederemo una relazione dettagliata agli uffici e una rendicontazione su quelle che sono state le spese sostenute sino ad oggi dall’amministrazione.

Questo scempio ricorda tanto la storia della pista ciclabile di via Aldo Moro. Nel silenzio più totale si va avanti a vivacchiare”.

L'avvio dei lavori ed i problemi

La vicenda risale ai primi di marzo quando l’amministrazione comunale annunciò di volere “mettere in sicurezza anche per i pedoni il cavalcavia di via Martiri delle Ardeatine che collega il rione Commenda con il rione Bozzano e con la zona industriale”. Il cantiere, si leggeva nella nota, “aprirà i battenti ad inizio di settimana ed i lavori dovrebbero concludersi (compatibilmente con eventuali interruzioni per condizioni meteo avverse) entro il mese di giugno. Si procederà con il rifacimento del cordolo su cui attualmente è collocata la recinzione. Dopo di che si procederà con la realizzazione di un guard rail e con l’apposizione di una rete di protezione antiscavalco”. 
«In realtà – spiegava all’epoca l’assessore ai Lavori pubblici Cosimo Elmo - si è deciso di mettere il cavalcavia in sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti. Sarà ripristinato anche il marciapiede centrale, così come saranno ritinteggiati i pali della pubblica illuminazione. Insomma, si restituirà sicurezza e decoro ad un cavalcavia attraversato quotidianamente da migliaia di cittadini». Esattamente un mese dopo, tuttavia, la Brindisi Multiservizi, alla quale l’amministrazione aveva affidato l’esecuzione dei lavori, spiegò di avere incontrato una serie di criticità causate dalla vetustà della struttura e non prevedibili in fase di progettazione. Non solo. Ai ritardi avrebbero contribuito anche, oltre alle condizioni meteo, anche le dimissioni del direttore tecnico della società. All’epoca, dunque, fu lo stesso assessore a spiegare che si era in attesa di un nuovo ingegnere in grado di elaborare le soluzioni più idonee per completare l’intervento.

Nuovo ingegnere, nuovo progetto

L’incarico al nuovo tecnico, alla fine, è arrivato e, come spiega proprio l’assessore Elmo, «l’ingegnere Maldari ha provveduto alla redazione di un nuovo progetto esecutivo, che è già stato consegnato. A questo punto, dunque, non manca che l’approvazione in giunta». Il passaggio in esecutivo dovrebbe arrivare durante la riunione di giovedì prossimo, il che vuol dire che entro il lunedì successivo, vale a dire il 26 maggio, il cantiere dovrebbe essere riaperto. I ritardi, ricorda ancora l’assessore, non sono stati tutti dovuti ai problemi incontrati. «Abbiamo consegnato i lavori alla Bms - dice - nella prima decade di marzo e già allora ci sono state almeno due settimane di pioggia. Giorni durante i quali era impossibile lavorare. Ad ogni modo, ormai dovremmo essere in dirittura d’arrivo». Dopo il passaggio in giunta, garantisce inoltre, «renderemo noto il nuovo cronoprogramma a tutta la popolazione».

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