Brindisi, anche quest'anno a rischio la festa di San Teodoro

Brindisi, anche quest'anno a rischio la festa di San Teodoro
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 10 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:50

Proprio come accaduto lo scorso anno, anche nel 2021 la parte “laica” della festa dei santi patroni Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi potrebbe saltare. Naturalmente, a causa del Covid ed in particolare del ritorno di fiamma della pandemia dovuto all’elevata trasmissibilità della cosiddetta “Variante Delta”. Mentre, proprio come l’anno scorso, non dovrebbero esserci grandi problemi per quanto riguarda le celebrazioni religiose né per il Palio dell’Arca, la tradizionale gara degli “schifarieddi” che ricorda l’arrivo miracoloso delle reliquie di san Teodoro a Brindisi.

La riunione

La certezza, ad ogni modo, dovrebbe arrivare proprio nella giornata di oggi, dopo l’incontro, previsto per questa mattina, tra il sindaco Riccardo Rossi e l’amministratore parrocchiale della basilica cattedrale don Mimmo Roma. Proprio in questa occasione, infatti, organizzazione “laica” ed organizzazione religiosa si confronteranno per verificare il da farsi e fare il punto della situazione a pochi giorni, ormai, dalla festa. Le celebrazioni, infatti, tradizionalmente prendono il via nel venerdì che precede la prima domenica di settembre. Data che quest’anno dovrebbe cadere il 3 settembre, vale a dire tra poco più di tre settimane. In bilico ci sono, proprio come accaduto lo scorso anno, tradizioni consolidate ed amate come la processione dei santi per terra e per mare, i fuochi d’artificio, le bancarelle e le giostre. In sostanza, la parte “laica” delle celebrazioni. Nel 2020, infatti, la festa si è celebrata evitando tutti gli eventi che avrebbero in qualche modo creato pericolosi assembramenti. L’Arcidiocesi, dal canto proprio, ha cercato di rispettare le celebrazioni religiose, seppur in forma ridotta rimarcando che è innanzitutto questo il senso della festa, quello vero: il tributo ai santi patroni. Ma chi come ogni anno avrebbe voluto aspettare sul lungomare l’arrivo dei simulacri e l’esplosione dei fuochi pirotecnici, si è dovuto accontentare solo del ricordo di quello degli anni precedenti. Ben magra consolazione, con la speranza che l’anno successivo la festa sarebbe tornata agli “antichi fasti”.

Cosa che, tuttavia, potrebbe non avvenire neanche quest’anno.

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Le luminarie

Tra l’altro, la città aveva rinunciato persino all’allestimento delle luminarie, ad eccezione di qualche arco luminoso posto qua e là tra piazza Vittoria ed il duomo, seguendo il percorso dei santi patroni. Le cui reliquie avevano però fatto il giro delle diciassette parrocchie della città. Un pellegrinaggio durato due settimane. Le statue, rimaste una giornata intera in ogni parrocchia, sono poi state esposte nel tradizionale tosello, posto al centro dei corsi, nel cuore del centro cittadino, dove il sindaco Rossi aveva consegnato simbolicamente, come accade ogni anno, le chiavi della città alle statue, pronunciando poi il suo discorso. Cosa che, invece, normalmente avviene sul lungomare dopo lo sbarco dei santi al termine della processione a mare.

Il palio dell'Arca

Dovrebbe “salvarsi”, come del resto lo scorso anno, una delle tradizioni più amate delle celebrazioni: il Palio dell’Arca, organizzato dall’associazione Vogatori Remuri Brindisi, che commemora la leggenda dell’arrivo delle reliquie di San Teodoro in città. Si narra infatti che ai primi dei XIII secolo, precisamente nel 1225, una nave veneziana proveniente da Euchaita in Oriente trasportasse le reliquie del santo di Amasea, soldato romano e martire della chiesa cristiana. Inseguiti dai turchi, i marinai veneziani abbandonarono su una zattera, al largo del porto di Brindisi, l’urna contenente le spoglie del santo per salvarla dalle razzie dei pirati. Appresa la notizia, alcuni pescatori si apprestarono a recuperare l’urna prima che si disperdesse in mare con il suo prezioso carico. Remando intensamente, ognuno di essi cercò di arrivare per primo. Rientrati nel porto, i pescatori la consegnarono all’arcivescovo Gerardo. Le reliquie furono riposte in una cassa di legno rivestita di lastre d’argento e poi, in processione, portate in cattedrale.

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