Lecce, Sant'Oronzo senza bancarelle e giostre per evitare assembramenti. Ok luminarie e banda

Il render di luminarie e cassa armonica per la festa 2021
Il render di luminarie e cassa armonica per la festa 2021
di Stefania DE CESARE
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Martedì 10 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:55

No a bancarelle e luna park. Sì a luminarie, cassa armonica con la banda e fuochi d'artificio. Conto alla rovescia per la festa di Sant’Oronzo, ma Lecce  dovrà accontentarsi di una festa ridimensionata rispetto alle edizioni passate. L’amministrazione ha deciso di cancellare ogni possibilità di assistere ad eventi e manifestazioni che da sempre contraddistinguono le celebrazioni patronali in tutto il Salento. Anche quest’anno, infatti, in vista dei tre giorni di festeggiamenti in onore dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato, il Comune non ha voluto rischiare limitando quanto più possibile forme di assembramento

Il Comune: "Limitare le situazioni di rischio e di contagio"

La decisione è stata presa in virtù del decreto legge “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” che proroga al 31 dicembre «lo stato di emergenza e conferma diverse misure restrittive oltre al divieto di diverse attività». Misure che – di fatto - “spengono” parzialmente la festa mettendo dei paletti a tutti gli eventi civili e religiosi tradizionalmente programmate in occasione delle festività dei patroni leccesi (previste per il 24, 25 e 26 agosto) quando il capoluogo salentino attrae moltissimi visitatori dalla provincia oltre ai tanti turisti in vacanza nel Salento. «Nella situazione contingente – come si legge nell’atto di indirizzo deliberato dalla Giunta, in linea con la posizione della Curia arcivescovile di Lecce relativamente alle celebrazioni religiose, ed in linea con le vigenti misure normative anticovid, l’amministrazione comunale di Lecce deve limitare le situazioni di rischio sanitario e di potenziale contagio con riferimento alle celebrazioni civili». E, quindi, si legge nell’atto di indirizzo, «ad oggi si conferma, purtroppo, l’impossibilità di realizzare alcune tradizionali attività programmate nel periodo delle festività patronali leccesi come la cosiddetta Fiera di Sant’Oronzo ed il Luna Park». 

Salta la fiera-mercato: niente acquisti il 24, 25 e 26 agosto

Salentini e turisti dovranno rinunciare alla fiera-mercato nel centro cittadino con la passeggiata tra le bancarelle di dolciumi, casalinghi e prodotti artigianali.

Così pure non sarà possibile passare qualche ora tra le attrazioni del luna park, allestito solitamente nei pressi dello stadio comunale.

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Le uniche tracce delle tradizionali celebrazioni civili da pre-pandemia restano affidate alle luminarie, ai fuochi d’artificio e ad alcuni concerti bandistici (fissi e itineranti). Il Comune ha messo a disposizione 40mila euro per mettere in piedi delle attrazioni che possano tenere viva l’anima della festa. Sono previsti addobbi luminosi in alcune vie del centro storico e la cassa armonica in piazza Sant’Oronzo, per una spesa complessiva di 17mila euro. Sarà la ditta De Cagna a occuparsi delle luminarie che accenderanno l’Ovale e altri punti della città: una “spalliera” in piazza Sant’Oronzo; luci su Corso Vittorio Emanuele e via Libertini (tratto da Piazza Sant’Oronzo sino a porta Rudiae) e da via Palmieri fino a Porta Napoli; un arco di luminarie all’ingresso di piazza Duomo, uno all’ingresso della sala di Palazzo di Città in cui è custodito il simulacro restaurato del santo protettore e un altro arco presso il santuario di Sant’Oronzo fuori le mura. 
La musica, quindi. L’amministrazione consentirà l’esibizione (fissa e itinerante) della banda musicale “Città di Lecce-Nino Farì” per una spesa di 12.500 euro. Previsto, inoltre, uno spettacolo pirotecnico (spesa 5mila euro). A coordinare tutte le attività musicali sarà l’associazione Pugliarmonica. 
Una festa ridimensionata rispetto a quelle a cui leccesi e salentini erano abituati. E l’opposizione attacca. «Come temevamo, purtroppo, l’amministrazione Salvemini si conferma nemica dei commercianti e della felicità dei leccesi – afferma il consigliere Giorgio Pala - nonostante la situazione post-pandemica consenta ormai dovunque la riprese di tutte le attività, comprese le feste patronali, Lecce vive ancora con parecchi mesi di ritardo. La conferma dell’assenza di giostre e fiere dovrebbe forse essere mitigata dalla triste e solitaria banda o dalle scialbe luminarie? Ridate Sant’Oronzo ai leccesi, è vergognoso quanto sta accadendo».

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