Due case sull'acqua nel Villaggio dei Pescatori: ecco le "houseboat" galleggianti da affittare

Due case sull'acqua nel Villaggio dei Pescatori: ecco le "houseboat" galleggianti da affittare
di ​Francesco TRINCHERA
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Sabato 23 Settembre 2023, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 10:41

Due “case sull’acqua” all’altezza (più o meno) del Villaggio pescatori: ora arriva anche l’ok al termine della procedura amministrativa. Si è conclusa favorevolmente, infatti, l’istruttoria per la realizzazione di due “Houseboat” proposte dall’operatore portuale Teo Titi, che riguardava proprio un “Ormeggio di 2 elementi modulari da diporto, definiti come “unità mobili galleggianti”, su cui allocare due moduli abitativi da utilizzare per uso locativo”.

La zona interessata

L’area richiesta un’estensione di 228 metri quadri ed è situata a ridosso della banchina Ammiraglio Millio, che praticamente costeggia tutto il waterfront brindisino dal lato del quartiere Casale. Secondo quanto si evince dalla scheda riepilogativa dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale, all’interno di questo “specchio d’acqua” saranno posizionate tre piattaforme: su due di queste, che sono ampie 10 metri per 5.60, saranno posizionate le abitazioni galleggianti, mentre avrà la funzione come di un “raccordo” tra entrambe, collegandosi a sua volta con la terraferma attraverso una passerella lunga tre metri. 

Il progetto


Le case sull’acqua, invece, avranno dimensioni di circa sette metri per quattro: al loro interno, sempre secondo quanto è illustrato nella planimetria inclusa nella scheda di riepilogo, oltre al bagno (e relativi servizi) c’è anche un unico grande ambiente abitativo, che fa da cucina (con tutti gli elettrodomestici necessari), sala da pranzo (con divano, tavolo e sedie) e camera da letto (a due piazze). La Titi Shipping aveva presentato la propria istanza il 23 maggio scorso, mentre il procedimento, come da prassi, ha previsto un avviso pubblico per eventuali proposte concorrenti o osservazioni tra giugno e luglio (senza che ne siano arrivati). 
Poi, i pareri favorevoli di tutti gli enti preposti che hanno aperto di fatto le porte all’ok del Comitato di gestione: il tutto, per un canone che è stato fissato in circa 5mila e 500 euro annuale (la concessione è stata chiesta per un quadriennio). 
Quella di utilizzare moduli galleggianti per uso abitativo è, sostanzialmente, un’idea già adottata in cinque porti italiani sembra andare di gran moda tra i vacanzieri che desiderano vivere un’esperienza peculiare nel suo genere, permettendo di vivere il mare senza navigare.

La posizione in cui saranno collocate permetterà di godere del porto brindisino praticamente nella sua interezza. 


A più ampio spettro, quelle che sono definite “houseboat” possono essere considerate come case galleggiante a tutti gli effetti, eco-sostenibili e dotate di tutti i comfort, con diversi possibili modelli che vanno dalle imbarcazioni dismesse a veri e propri edifici ancorati su piattaforme. In altri paesi d’Europa le houseboat sono già piuttosto diffuse, in Italia un po’ meno. Esistono, ad esempio, resort di questo tipo che si trovano a Lignano Sabbiadoro in due diverse strutture sull’acqua alla foce del fiume Tagliamento; a Misano Adriatico sul lungomare a pochi passi dalla spiaggia, in cui gli appartamenti sull’acqua sono dotati di patio esterno e terrazza con vasca idromassaggio e possono ospitare sino a sei persone; ad Alghero, sulla costa nord-occidentale della Sardegna, dove sono stati realizzati miniappartamenti di 18 metri quadri con tutti i confort; ed infine nel porto di Giulianova, in uno dei tratti di costa abruzzese più vocati sotto il profilo turistico. A questi, quindi, si andrebbe ad aggiungere anche il porto di Brindisi: «Si tratta di una sfida – ha detto Titi - e credo nelle sfide. Bisogna sempre alzare il livello nella mia città, che credo sia pronta a raccoglierle, differenziando l’offerta di ricettività. Si tratta di una soluzione che ha le migliori tecnologie, con soluzioni brevettate biologiche e spero possa essere bene accolta». La speranza è che non ci siano atti di vandalismo. L’operatore portuale ha anche spiegato la scelta della location, per una serie di criteri che vanno dal minor impatto alla poca risacca al bel panorama (in un punto molto soleggiato) ma anche alla possibile valorizzazione della zona, ancora poco frequentata.
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