Anziana cade per strada a causa di una buca: ora chiede un risarcimento da 73mila euro

Via Santa Maria del Casale
Via Santa Maria del Casale
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Domenica 4 Febbraio 2024, 04:00

Un risarcimento da 73mila euro per una caduta causata da una buca che non ci sarebbe stata se il Comune di Brindisi avesse fatto il proprio dovere. Questa la richiesta, inviata al municipio per mezzo del legale di fiducia, di un’anziana brindisina feritasi proprio a causa di una sconnessione della strada.

L'incidente

Il fatto, secondo quanto riferito dalla donna, sarebbe avvenuto l’11 ottobre del 2018. La signora, di cui non è noto il nome, stava percorrendo, poco dopo le 11.30 del mattino, via Santa Maria del Casale, nell’omonimo quartiere, quando giunta all’altezza del civico 18/b “inciampava in una buca a suo dire non visibile perché coperta da fogliame ed erba”. Una caduta che, sempre secondo quanto riferito dalla donna, le avrebbe causato “lesioni tali da dover ricorrere alle cure del caso presso l’ospedale Perrino di Brindisi”. E che, evidentemente, ha prodotto problematiche a lungo termine, considerata la consistenza della richiesta risarcitoria. La responsabilità di quanto accaduto, sostiene il legale della donna, “ed il conseguente risarcimento, sono da ascrivere al Comune di Brindisi, ente proprietario della strada, tenuto, quindi, alla sua manutenzione”.

La difesa

Richiesta che, tuttavia, il Comune respinge, tanto che con apposita delibera di giunta ha dato mandato, su proposta dell’assessore al Contenzioso Daniela Maglie, all’avvocato interno dell’ente Mario Marino Guadalupi di costituirsi e resistere alla domanda di risarcimento. E proprio in riferimento al sinistro lamentato dalla signora, il settore Lavori pubblici di palazzo di città, riscontrando la richiesta di informazioni e fornendo dati utili per la difesa dell’ente, ha sottolineato come “lo stato dei luoghi, visto l’orario in cui è avvenuto il presunto sinistro, era facilmente rilevabile con una normale accortezza da parte del pedone”.

Lo stato della strada

La situazione di via Santa Maria del Casale, per la verità, è al centro delle lamentele dei cittadini ormai da molto tempo. Crepe, avvallamenti, buche e rattoppi, infatti, la fanno da padroni. E come se non bastasse, da qualche giorno una grossa buca si è aperta durante la manovra di un’auto, scampata per fortuna a una voragine profonda almeno mezzo metro. «Una buca è scoperta da ormai una settimana - lamenta un gruppo di persone che si è rivolto, proprio nelle scorse ore, al nostro giornale per sollevare il problema -.

Eppure non è invisibile. Da queste parti, oltre ai residenti, la via è frequentata anche da chi utilizza la fermata della motobarca».

Le denunce dei residenti

Una via, dunque, dove spesso si presentano problemi che possono trasformarsi in pericolose situazioni per l’incolumità di automobilisti, motociclisti e pedoni. «Di notte, poi, in assenza di luce è anche difficile da localizzare - continuano a raccontare -. Quel nuovo “cratere” è l'ultimo in ordine di tempo. L'anno scorso, più volte, abbiamo interessato del caso sia il Comune che la polizia locale, ma i cedimenti sono all'ordine del giorno: non si fa in tempo a chiudere una buca che un'altra è già pronta a formarsi».

Gli altri problemi

Ma questo non è l’unico problema, perché nella stessa via, che scende fino al Villaggio Pescatori, esiste un altro problema: un vecchio cavalcavia in cemento armato (quello posto tra via Primo Longobardo e via XV Novembre) che presenta tutta la sua vetustà a causa delle scopertura dei tondini delle armature, quelle dei pilastri e delle travi. La presenza della ruggine, a vista in ogni tratto del piccolo cavalcavia, e il relativo distacco del cemento armato di copertura, mostrano come nel tempo non sarebbero stati effettuati sufficienti interventi di manutenzione.

Il vecchio canale

Infine, l'asfalto di via Santa Maria del Casale torna nuovamente a cedere nel vuoto di un vecchio canale dove scorre l'acqua piovana che poi finisce nelle acque del Seno di Levante, proprio nei pressi dell'imbarco della motobarca. Una storia infinita, visto che la stessa strada, soprattutto nel tratto che scende verso il porto, è stata più volte transennata e poi rappezzata nel tempo a causa di altri cedimenti strutturali, provocati ogni volta dal passaggio dei veicoli proprio lungo l'asse del vecchio canale di scolo, rimasto a cielo aperto fino agli anni Settanta.

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