Strade dissestate e rifiuti abbandonati: zona industriale di Brindisi nel degrado

Le condizioni dell'asfalto nella zona industriale
Le condizioni dell'asfalto nella zona industriale
di Antonio SOLAZZO
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Domenica 5 Febbraio 2023, 05:00

Strade dissestate, piene di buche, pericolose, non asfaltate e completamente sporche. Cartelli stradali che hanno fatto un giro di 180 gradi. Rifiuti ingombranti lasciati proprio lì dove ci sono le telecamere. È questa la situazione che si presenta tutti i giorni nella zona industriale della città di Brindisi

Viabilità in stato di degrado

Lungo le vie dell’intera area destinata e attrezzata per il funzionamento delle aziende produttrici di beni o di parti di essi, infatti, lo scenario è desolante quanto a cura della viabilità che non è solo un problema di carattere estetico - che non è nemmeno da sottovalutare- e pone l’accento su una problematica esistente nel territorio da ormai molti anni. E non è certo un bel biglietto da visita per la città visto che la zona industriale è raggiunta da mezzi che arrivano dalle altre regioni d’Italia ed anche dall’estero. A cominciare dalla bretella di collegamento con la superstrada Brindisi-Lecce: piena di buche e dove le buche non arrivano l’asfalto è completamente crepato perché mai rifatto nonostante interessi il via vai di mezzi pesanti.

Anche quelli dell’Ecotecnica, perché da quell’uscita si raggiunge la sede di via Galileo Ferraris. In attesa dei risanamenti strutturali, si presenta così anche viale Archimede, nei pressi della rotatoria che si interseca più avanti con la rotonda di collegamento con la strada per Pandi.

Problemi e disservizi

Lo stato completamente disastroso delle strade mette a dura prova le autovetture e, inoltre, rende praticamente ai limiti della praticabilità il transito alle moto che, in caso di velocità e di accelerazioni, rischiano di rappresentare un vero pericolo per i conducenti a causa delle buche e dei rialzi. Per non parlare della pioggia, che riempie interi tratti dove l’asfalto risulta ormai inesistente: basta un leggero acquazzone per formare allagamenti pieni di fango, aggiungendo una ulteriore problematica a chi pratica quotidianamente la zona industriale per lavoro. Le arterie stradali poi, in prossimità per esempio delle zone di imbarco portuale, sono spesso trafficate anche da turisti e visitatori che sono costretti a interfacciarsi con una realtà non consona alla bellezza della città. Le condizioni, la qualità e l’attenzione riservata all’area industriale sono da anni al centro di dibattiti, ma il quadro non sembra essere cambiato e anzi peggiora con il trascorrere del tempo

Anche la pulizia latita

A quanto già detto si aggiunge poi la questione relativa alla pulizia e al decoro, più volte segnalate da cittadini e imprenditori che si sono lamentati (invano) del degrado che caratterizza intere vie a causa dei rifiuti gettati. Lamiere, ferri, pezzi di legno, vetri e addirittura materassi occupano le carreggiate proprio nei pressi di importanti attività della zona. Volendo usare un eufemismo, non si tratta esattamente del miglior biglietto da visita per la città di Brindisi che ambisce a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel settore del turismo. 

La conferma dei rappresentanti delle aziende

«Alcune strade, specialmente quelle meno frequentate, hanno rifiuti abbandonati sui lati ormai da diverso tempo», conferma Mauro Calisi, delegato all’Asi per Confindustria Brindisi nonché responsabile delle relazioni esterne della Jindal di Brindisi. «Altre strade invece sono effettivamente un po’ dissestate, soprattutto nei punti di attraversamento, anche quelli a ridosso della ferrovia e degli snodi di passaggio della stessa: abbiamo riscontrato la presenza di diverse buche e naturalmente le varie piogge non fanno altro che peggiorare la situazione perché quando l’asfalto non è compatto, l’acqua dilata e rovina ancora di più il manto. La zona meriterebbe una manutenzione accurata, degli interventi differenti e precisi, soprattutto alla luce del fatto che stiamo parlando di strade percorse anche da mezzi pesanti, quindi ci sarebbe bisogno di controlli frequenti. La zona industriale è molto frequentata tanto di giorno quanto di notte perché le azienda lavorano a ciclo continuo: la sicurezza di strade così frequentate, soprattutto durante gli orari notturni, è fondamentale. Ci sono tante buche e dei punti in cui l’asfalto rischia di cedere, quindi è la strada stessa a creare rischi e pericoli per chi la percorre», conclude Mauro Calisi. Parole che trovano conferma nelle foto e nelle constatazioni di questo servizio. Come è vero pure che questi problemi non sono nuovi ma sono diventati atavici. Come se fosse di secondaria importanza il degrado dell’area industriale e la manutenzione delle strade, principale via di percorrenza del traffico su gomma delle merci.

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