Ampliamento della discarica, Formica Ambiente rinuncia: «Impianto modello. Ma ora è al limite»

La discarica di Formica Ambiente
La discarica di Formica Ambiente
di Roberta GRASSI
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Domenica 14 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 13:54

Discorso per il momento archiviato: stop all’ampliamento della discarica gestita da Formica Ambiente, per decisione della società che ha revocato l’istanza.

Lo stop della Provincia

Lo ha fatto dopo aver incassato sul punto il parere contrario della Provincia di Brindisi che tuttavia si è espressa favorevolmente al rilascio del rinnovo dell’attuale Aia. L’incognita “rifiuti” resta, tuttavia, nella misura in cui l’impianto sta per raggiungere il suo limite massimo e, trattandosi di un sito che è punto di riferimento regionale per la frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, ciò potrebbe comportare qualche conseguenza. Il solito problema legato alla ricerca dei luoghi dove stoccare il materiale, con la necessità di doversi recare a chilometri di distanza, con conseguente aggravio delle spese e aumenti vari per i Comuni che gravano, poi, sulla Tari. Si tratta di ipotesi, scenari non imminenti.

La situazione nell'area

«La discarica di Formica Ambiente - spiegano intanto dalla società - non è un luogo abbandonato, né degradato, come invece lo è il territorio circostante caratterizzato dalla presenza di numerose cave dismesse, mai recuperate e da cumuli di rifiuti abbandonati sui cigli stradali. Quelle contrade, Mascava, Formica, Autigno, inoltre, vedono la presenza di altre due discariche: la Smd, molto vicina alla discarica Formica, chiusa circa 30 anni fa, abbandonata e su cui mai è stata avviata la post gestione e quella comunale di Autigno, interessata sin dalla sua nascita (anno 2020) da acclarati fenomeni di inquinamento, ancora irrisolti, nonostante le numerose risorse finanziarie pubbliche investite e le plurime inchieste giudiziarie che hanno interessato i vari gestori nel tempo susseguitisi». 

La società: sito monitorato

È una discarica privata autorizzata ove vengono stoccati solo rifiuti regionali urbani “trattati” derivanti dal ciclo della raccolta differenziata nei comuni pugliesi. Si tratta della frazione residuale non riciclabile, biostabilizzata presso gli impianti pubblici regionali e degli scarti derivanti dal recupero della raccolta differenziata. «È un impianto inserito - proseguono - nel piano gestione rifiuti della Regione Puglia che la considera come sito di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti regionali. È una gestione sottoposta a continui autocontrolli e controlli da parte di tutte le autorità pubbliche. È un sito registrato Emas. Gran parte della discarica ha raggiunto la quota di colmata finale ed in questa superficie (circa sette ettari) è già stato realizzato il capping ), con terreno vegetale e con la piantumazione di almeno 1.000 specie arboree mediterranee a medio ed alto fusto». Ha una centralina di monitoraggio del meteo e della qualità dell’aria controllata in remoto da Arpa Puglia. Ha un sistema di riutilizzo delle acque piovane, È dotata di 20 piezometri per il monitoraggio della falda, che viene sottoposta a controlli analitici mensili e trimestrali

Le prospettive

«Nei giorni scorsi Formica Ambiente - conclude la società - attraverso il suo legale rappresentante, ha formalizzato il ritiro del progetto di ampliamento, riservandosi di presentare nuova istanza i cui tempi non sono certi e, con buona probabilità, non saranno brevi, come invece richiede l’emergenza di smaltimento del ciclo dei rifiuti urbani della Regione Puglia».

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