Arrestato a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, il boss latitante Gianluca Lamendola, 34 anni, di Brindisi. La fuga
Era sfuggito al blitz di luglio scorso con i 22 arresti dell'inchiesta condotta dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Lecce, Carmen Ruggiero, e dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni. Gianluca Lamendola si era reso irreperibili con il padre Cosimo, 51 anni, arrestato poi a settembre in un residence di lusso fra Cisternino ed Ostuni insieme ad una donna rumena.
Ii blitz
Hanno circondato l'intero complesso condominiale, dove si era rifugiato, per poterlo catturare: è stata necessaria una operazione militare per l'arresto questa mattina all'alba a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, del latitante Gianluca Lamendola. A prenderlo i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi e della Compagnia di San Vito dei Normanni, a seguito di una attività investigativa coordinata dalla Dda di Lecce, con il supporto dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia.
Le accuse
Sono accusati di essere Gianluca il capo, il promotore e l’organizzatore del ricostituito clan mafioso Lamendola-Cantanna, Cosimo l’organizzatore della compagine mafiosa figlia dell’eredità lasciata dal capostipite Carlo Cantanna, nonno di Gianluca Lamendola, e affiliato - hanno detto questo le sentenza passate in giudicato - ai mesagnesi Antonio Vitale, Massimo Pasimeni e Daniele Vicentino.
Giudice e pm sotto scorta
Entrambi erano sfuggiti al blitz n esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Maria Francesca Mariano. Minacce sono giunte dopo questa operazione alla giudice della misura ed alla pm dell'inchiesta che per questo sono state messe entrambe sotto scorta.
Il personaggio
Personaggio chiave in questa inchiesta, Gianluca Lamendola.