​La base navale della Marina “rinasce” con 17 milioni. E si allontana il trasferimento

Il progetto per l'ammodernamento delle banchine della base della Marina militare
Il progetto per l'ammodernamento delle banchine della base della Marina militare
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 10 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:35

Nuovo passo in avanti verso il consolidamento delle banchine militari nel porto di Brindisi, un progetto da 17 milioni di euro che rischia di rendere impraticabile - almeno sul breve-medio periodo - l’idea del sindaco Riccardo Rossi di trasferire la base anfibia della Marina su una parte della colmata di Capo Bianco.

Il percorso verso la realizzazione dell'opera

L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, infatti, nell’ambito dell’Accordo di programma tra Comune, Provincia, Authority stessa, ministero della Difesa, ministero dell’Ambiente, ministero dei Lavori pubblici, ministero dei Trasporti, ministero delle Finanze, Regione Puglia, Genio Civile e Capitaneria di porto di Brindisi, ha aggiudicato alla Btp Infrastrutture l’appalto per l’affidamento dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura relativi alla progettazione definitiva dei lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture portuali della stazione navale della Marina militare.

Una storia lunga quasi trent'anni

Un’opera da 17 milioni di euro con una storia lunga e travagliata. Tutto è cominciato, infatti, nel 1995 quando Comune e Marina sottoscrissero un protocollo d’intesa per la dismissione dagli usi militari di parte dell’area ex Pol. Il protocollo prevedeva che, in cambio, il Comune cedesse le aree ex Saca e le infrastrutture esistenti. Nel 1999, dunque, Comune, Provincia, Marina, ministeri, Regione, Genio Civile e Capitaneria sottoscrissero la prima versione dell’Accordo di programma per dare attuazione al protocollo d’intesa attraverso la bonifica e la sistemazione della zona ex Pol nel Seno di Levante, la cessione delle aree ex Saca alla Marina e la realizzazione di un nuovo deposito Pol nella “zona ampliamento industriale” prevista dal Piano regolatore portuale del 1975. Interventi finanziati con 32,5 miliardi di lire dal Cipe. Successivamente, sulla scorta delle difficoltà riscontrate per la realizzazione del progetto, anche alla luce delle mutate esigenze della Marina ma anche dell’Autorità, le istituzioni coinvolte siglarono nel 2012 un addendum che prevedeva la riprogrammazione delle risorse di circa 17 milioni di euro per realizzare degli interventi strutturali nell’area della caserma “Carlotto”, a fronte del trasferimento dell’area ex Pol all’Autorità portuale.

Progetto rivelatosi poi impossibile da attuare, perché il finanziamento Cipe non poteva riguardare la realizzazione di opere e infrastrutture militari nell’entroterra. E così, la Marina, sempre nel 2012 aveva avanzato la proposta di ristrutturare ed ammodernare i moli ed i servizi di banchina all’interno della base anfibia nel porto di Brindisi. Proposta inserita in una variante all’addendum del 2012, siglato nel 2016. La procedura di rifinanziamento dell’accordo, da parte del Cipe, ha avuto esito favorevole nel 2017. Così, è stato costituito un apposito gruppo di lavoro che, nel 2018, ha indicato gli interventi necessari per l’ammodernamento delle infrastrutture portuali della base navale, integrati poi ulteriormente l’anno successivo dopo diversi incontri tecnici.

Banchine più nuove, moderne e dotate di servizi

“L’intervento consiste - si legge nella relazione illustrativa al progetto - nella ristrutturazione delle strutture di ormeggio già esistenti e nell’adeguamento degli impianti di servizio soprattutto alle prescrizioni delle norme vigenti in tema di gestione reflui, di riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, di risparmio energetico, nonché di sicurezza”. Più nel dettaglio, sono previste la demolizione e ricostruzione della banchina Garibaldi, la demolizione e ricostruzione dei collegamenti della banchina Revel, la ristrutturazione della banchina Lavori, la ristrutturazione del profilo della banchina adiacente al tratto stradale per un totale di circa 900 metri ed il rifacimento del manto stradale da porta Thaon de Revel a porta Monsignore per un tratto lungo un chilometro e 100 metri. A tutto questo si aggiunge la realizzazione di diversi sottoservizi come una linea elettrica, con tanto di colonnine, per l’alimentazione delle navi ormeggiate, una rete telefonica e dati in fibra ottica anche per esigenze di videosorveglianza, un impianto di distribuzione idrica, un sistema antincendio, un impianto fognario ed uno per la raccolta ed il trattamento delle acque di sentina, servizi igienici ed un nuovo impianto di illuminazione. Verosimilmente, dunque, dopo interventi di questa portata, lo spostamento della base navale non potrà avvenire in tempi brevi.

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