Amministrative, Ciullo e Rossi contro Antonino: "Con lui si torna indietro di vent'anni"

Amministrative, Ciullo e Rossi contro Antonino: "Con lui si torna indietro di vent'anni"
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Domenica 6 Maggio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:17
BRINDISI - La coalizione di centrodestra ed il suo candidato sindaco Roberto Cavalera nel mirino degli avversari a causa della presenza, tra gli alleati, dell’ex sindaco Giovanni Antonino.
Proprio quest’ultimo se l’era presa col candidato sindaco della destra sovranista Massimo Ciullo a causa degli attacchi di alcuni suoi sostenitori. «Sono fermamente convinto - ha scritto su Facebook - che un leader è colui il quale detta la linea ai sui seguaci. Ne ispira le azioni. Ne censura i comportamenti se non conformi al suo pensiero. Io mi sento un leader. E nessuno dei miei seguaci si permetterebbe di dileggiare un mio amico. Se qualcuno dei seguaci di Massimo Ciullo usa dei sistemi subdoli per insultare me ed i miei famigliari le cose sono due: o lui ne condivide i comportamenti o non è un leader».
 
Non si è fatta attendere, naturalmente, la risposta di Ciullo che ha stigmatizzato innanzitutto l’etichetta di leader che Antonino si era concesso mentre, per il candidato sindaco, «della sua storia politica sarebbe meglio non ricordare alcunché». Poi, Ciullo ha ricordato l’autosospensione di Antonino dal ruolo di segretario provinciale del Pri. «In realtà - ha sottolineato però - non ha mai smesso di intervenire pubblicamente con riferimento al Pri, mettendosi sempre in primo piano e dispensando critiche a tutti; continuando in sostanza ad essere il principale portavoce del suo partito». Un “allontanamento” che è «tutta una finzione politica» mentre Antonino «vuole recitare un ruolo di primo piano, richiamando i suoi vecchi amici e ricostituendo, attraverso queste elezioni, quello che è stato il suo precedente impero politico ed amministrativo».
Ciullo poi ha chiesto a Cavalera, ma anche a Michele Errico e Mauro D’Attis, accusati tra l’altro di avere fatto tornare indietro Brindisi, di spiegare «il vero ruolo di Giovanni Antonino oggi e quello che egli avrà in futuro». Poi, ha ricordato anche che la Corte dei conti ha giudicato Antonino «come l’antitesi del buon amministratore: la condotta dolosa del signor Antonino, protrattasi per un lungo arco di tempo va tradotta in una disfunzione del servizio reso dall’ufficio cui lo stesso era preposto».
Anche il candidato del centrosinistra Riccardo Rossi è andato all’attacco, battendo sul medesimo tasto e ricordando come dopo l’arresto di Antonino nel 2004 «Michele Errico e Domenico Mennitti da presidente della Provincia e sindaco di Brindisi rappresentarono per la città la voglia di cambiamento e ritorno alla legalità. Un cambiamento rappresentato anche da battaglie importanti come quella sul rigassificatore». Per questo Rossi si chiede come possa Errico «mettere la sua storia al servizio di una coalizione che riparte proprio dall’ex sindaco Antonino».
Come può Errico, ha proseguito Rossi, «che si è fortemente battuto in difesa dell’ambiente, con posizioni molto forti su Enel ed il carbone, arrivando ad imporre i carbonili coperti nei procedimenti autorizzativi della centrale», essere alleato dello stesso Antonino «che delle convenzioni del 1996 ne fece carta straccia»?.
La coalizione di Cavalera, ha concluso, «rappresenta il passato di questa città, una coalizione in cui confluiscono i gruppi che hanno amministrato Brindisi negli ultimi 20 anni e che quasi sempre si sono combattuti tra loro. Il 10 giugno rappresenterà quindi un vero spartiacque tra il passato ed il futuro, tra chi vuol imporre alla città le stesse logiche e pratiche politiche e chi invece presenterà progetti di autentico cambiamento».
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