Barletta, morta dopo il test medico
Forse un errore di confezionamento

Teresa Sunna
Teresa Sunna
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Sabato 24 Marzo 2012, 16:28 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 21:44
BARI - Un errore di confezionamento o di etichettatura e una sostanza che letale se assunta in dosi eccessiva come il nitrito di sodio stata messa in vendita al posto dell'innocuo sorbitolo facendo il giro di mezza Europa per finire in un centro diagnostico di Barletta dove ha causato la morte di una donna e avvelenato altre due.
È questa l'ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti della procura di Trani che indagano sulla morte di Teresa Sunna, la giovane donna che sabato 24 marzo è morta dopo avere assunto nel centro medico quella polverina bianca sciolta in acqua, in tutto simile al sorbitolo, ma letale. Si era sottoposta al test per capire il perchè di un persistente bruciore di stomaco ed invece è morta. Roberto Gagliano Candela, il tossicologo che ha analizzato la sostanza assunta dalla donna e dalle altre due che però si sono salvate, ha riferito oggi al pm che, benchè siano in corso analisi residue, la sostanza ingerita conteneva, oltre al 70 per cento di nitrito di sodio, probabilmente solo sali di lavorazione e nemmeno una traccia di sorbitolo. Inoltre, secondo quanto ha dichiarato oggi agli inquirenti in procura a Trani l'amministratore delegato della Cargill, Domenico Meldolesi, l'azienda alimentare di Castelmassa (Rovigo) che produce il sorbitolo non produce nitriti.



Esclusa quindi la possibilità di una contaminazione
, si ipotizza che l'errore fatale sia avvenuto dopo la fase di produzione in uno dei passaggi di vendita che porta sino all'azienda irlandese Mistral che, via internet, ha distribuito il prodotto al laboratorio di Barletta e ad altri 20 acquirenti non italiani. Si continua ad indagare quindi per individuare in quale fase della filiera di vendita il sorbitolo (che viene venduto in sacchi da almeno 25 chilogrammi dalla Cargill) sia stato suddiviso in confezioni più piccole (quella usata nello studio medico è da cinque chilogrammi) dando luogo all'errore di etichettatura. Secondo quanto ha riferito il tossicologo, il nitrito di sodio è letale se una persona di 65 chilogrammi ne assume da due grammi in su. Alle tre donne ne è stata somministrata una soluzione da 5 grammi contenente 3,5 grammi della sostanza letale. Sul fronte della sicurezza il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, ha annunciato che sono stati attivati i canali internazionali e l'Interpol per rintracciare tutti coloro che hanno comprato sorbitolo dalla Mistral su eBay e bloccare l'eventuale uso della sostanza nocive. Il ministro della salute, Renato Balduzzi, ha ribadito che «la vendita di farmaci on line è vietata, le farmacie autorizzate possono vendere solo integratori, tra cui rientra anche il sorbitolo, ma non è facile impedire il commercio on line». «Grazie ai controlli - ha aggiunto - in Italia abbiamo la percentuale di contraffazioni più bassa d'Europa, ma occorre intensificare i controlli e informare i cittadini sui rischi».



A Barletta, intanto stanno molto meglio le due donne che si sono sottoposte al test insieme con Teresa Sunna e che grazie ad un antidoto somministrato al pronto soccorso si sono salvate. La più anziana delle due, Addolorata Piazzolla, 62 anni, ha lasciato oggi il reparto di rianimazione. Resta ricoverata insieme con l'altra, Anna Abbrescia, 32 anni, nel reparto di Medicina.



Sulla vicenda è intervenuto il ministro della sanità, Renato Balduzzi, che ha sottolineato che sui prodotti contenenti sorbitolo ''non ci sono le condizioni per un allarme sanitario generalizzato'' e ha chiarito che la situazione "è attentamente sotto controllo''. ''Il vero problema, quello sul quale ci stiamo impegnando - spiega il procuratore Capristo - è di individuare se ci siano state attività di manomissione di questo sorbitolo''. Il magistrato ha riferito che sono stati ''attivati anche canali internazionali'', perché il sorbitolo è stato venduto via internet anche all'estero, soprattutto in Irlanda e nel Regno Unito dove potrebbe essere stato riconfezionato prima di essere rivenduto.



Per la morte di Teresa Sunna sono iscritti nel registro degli indagati
i nomi di tre persone per cooperazione in omicidio colposo. Sono il medico che aveva in cura la paziente, Mario Donato Pappagallo, il titolare dello studio medico di Barletta in cui doveva essere fatto l'esame, Ruggiero Maria Spinazzola, ed Ettore Cicinelli, l'impiegato che materialmente ha acquistato tramite eBay il sorbitolo. Tutti e tre sono sotto choc e respingono le accuse.



E' sconvolta anche la famiglia della vittima. ''Non riusciamo ancora a farcene una ragione, anche perche' e' una morte assurda'', spiega il fratello di Teresa Sunna. ''Mia sorella - sottolinea - doveva laurearsi nella specialistica a dicembre, era andata a fare dei semplici test di intolleranza alimentare e invece e' morta per questa sostanza che le hanno fatto ingerire''. Il ministro della sanità ha detto che la questione è ''seria'' e pone due tipi di problemi: il primo sono gli acquisti online di farmaci, da cui ''sarebbe bene astenersi''; il secondo è quello della dispensazione dei farmaci in un circuito parallelo al Servizio sanitario nazionale.



Proprio sulle vendite via internet l'Agenzia italiana del farmaco, citando l'ente statunitense LegitScript, il servizio di verifica e controllo delle farmacie on line, ha reso noto che solo l'1% delle 40.000 farmacie online censite sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti. A questo proposito il presidente della commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, ha ricordato che ''tra il 2008 e il 2009 i Nas hanno sequestrato nel nostro paese più di un milione di confezioni di farmaci contraffatti distribuiti su internet. E' un fenomeno grave - ha detto: servono con grande urgenza regole che non debbono valere solo per l'Italia ma anche a livello europeo e internazionale".



Stop alla vendita di sorbitolo in tutto il mondo. Lo annuncia eBay, «profondamente addolorata da quanto accaduto a Barletta sabato 24 marzo. Ci sentiamo vicini alla famiglia della vittima - sottolinea la società in una nota - Le indagini sono in corso e quindi non possiamo fare commenti sul caso. L'azienda sta cooperando con le autorità locali e internazionali ed è impegnata a fornire tutto il supporto necessario affinchè sia fatta chiarezza sulla vicenda». Il sorbitolo, ricorda eBay, è un sostituto dello zucchero molto diffuso e una sostanza che può essere legalmente venduta sia attraverso canali di vendita tradizionali che online. Detto questo, «come precauzione, eBay ha immediatamente cancellato tutte le vendite di sorbitolo, che resteranno interdette fino a ulteriori chiarimenti».



La relazione.
L'assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia sta preparando una relazione che sarà inviata nelle prossime ore al Ministro della Salute in relazione alla vicenda di Barletta, dove una donna è morta e altre due si sono sentite male dopo aver assunto del sorbitolo per sottoporsi ad un test sull'intolleranza alimentare. Tuttavia l'assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, sulla vicenda non vuole al momento rilasciare dichiarazioni: «Ritengo - ha detto - che prima debba essere informato il ministro Renato Balduzzi». Quest'ultimo ieri ha diffuso un'allerta per il sorbitolo acquistato su eBay.



L'inchiesta. Tre persone sono indagate per omicidio colposo, cooperazione in omicidio colposo e lesioni nell'ambito delle indagini sulla morte di una donna e il malore avvertito da altre due dopo avere assunto sorbitolo per un test per intolleranza alimentare eseguito ieri in uno studio privato di Barletta. Al momento non si conoscono i nomi delle persone indagate. Domani mattina è previsto un vertice in procura per fare il punto sulle indagini e l'affidamento dell'incarico per l'esame autoptico al medico legale Giancarlo Divella; e per quello tossicologico, al professor Gagliano Candela. Da quanto si è appreso, oltre al sequestro di sorbitolo effettuato dalla polizia a Barletta, nello studio dove l'esame è stato effettuato, ne è stato compiuto un altro, a Rovigo. Le indagini della polizia, però, proseguono per verificare che non vi siano altre partite di quel sorbitolo in circolazione. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni, invece, stanno cercando di capire in quale fase, eventualmente, la sostanza possa avere subito sofisticazioni, se in fase di produzione o commercializzazione.



Il fatto.
Era andata in un centro diagnostico privato di Barletta per capire l'origine di un bruciore di stomaco che non la lasciava da qualche tempo, ed è morta dopo avere assunto una sostanza a base di sorbitolo - comprata per via telematica dal centro - e che le era stata somministrata dal medico per prepararla ad un test allergologico.




Non ha avuto scampo Teresa Summa,
una giovane donna di 29 anni di Trani, dopo avere bevuto la sostanza. Altre due pazienti che con lei avevano assunto lo stesso prodotto nel centro, si sono salvate per un pelo grazie all'intervento immediato del 118 e un antidoto da un euro che i medici del pronto soccorso dell'ospedale di Barletta hanno somministrato loro tempestivamente. Per la giovane, che si era già sottoposta ad altri esami, non c'è stato niente da fare: quando è arrivata al pronto soccorso dell'ospedale Dimiccoli di Barletta era già morta. Le altre due intossicate, che hanno 32 e 62 anni, sono ora fuori pericolo.



Le due donne ricoverate. Sono buone le condizioni delle due donne. Sono ancora ricoverate nei reparti di Rianimazione la 62enne Addolorata Piazzola, e di Medicina la più giovane, la 32enne Anna Abbrescia, solo perchè possano restare ancora un po' sotto osservazione, ma le loro condizioni cliniche non destano preoccupazione. Le donne rifiutano di parlare con i giornalisti dopo che la più giovane, Anna Abbrescia, ieri, ha rilasciato una intervista televisiva e dopo avere subito il pressing di media locali e nazionali. I medici fanno loro da "scudo": «Dobbiamo preservare queste pazienti, non è giusto questo assalto mediatico, la paziente non vuole parlare con nessuno», dice il medico di turno del reparto di medicina.



Intanto il centro medico del dottor Ruggiero Spinazzola, un poliambulatorio privato non convenzionato con il sistema sanitario pubblico piuttosto rinomato a Barletta, è stato sottoposto a sequestro. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione hanno scoperto che è privo di autorizzazioni sanitarie. I Nas hanno sequestrato al suo interno una busta di oltre sei chilogrammi del sorbitolo usato. I campioni saranno analizzati nei prossimi giorni, ma bisognerà probabilmente attendere l'autopsia e gli esami tossicologici, disposti dal pm Michele Ruggiero della procura di Trani, per chiarire con certezza la causa del decesso. Saranno eseguiti rispettivamente dal medico legale Giancarlo Divella e il professor Roberto Gagliano Candela. L'ipotesi al momento prevalente è che il sorbitolo usato non fosse del tipo per uso medico, ma per uso industriale.

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