Un anno agli arresti per aggressione. Scagionato e risarcito dallo Stato

Un anno agli arresti per aggressione. Scagionato e risarcito dallo Stato
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Martedì 26 Luglio 2022, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 11:11

Ingiusta detenzione, quasi 68mila euro di risarcimento. E' il risultato raggiunto dal pensionato 66enne Franco Rizzi, difeso dall'avvocato Michele Mitrotti, a cui la seconda sezione penale della Corte d'Appello di Bari ha riconosciuto un indennizzo di 67.272 euro per ingiusta detenzione, avendo trascorso nel periodo tra il 2009 e il 2010 un anno tra carcere e domiciliari.

L'accusa di rapina

La vita del monopolitano Franco Rizzi, all'epoca dei fatti 54enne, viene stravolta il 4 dicembre 2009 quando i carabinieri lo arrestano con le accuse di violenza privata, rapina e lesioni ai danni della ex compagna.

Rizzi, secondo la denuncia sporta, avrebbe tagliato la strada con un furgone alla donna, l'avrebbe trattenuta per il polso, si sarebbe impossessato del telefonino sempre della donna e l'avrebbe picchiata, colpendola sul naso. Accuse per le quali l'uomo finisce in cella per 210 giorni ai quali si aggiungono altri 152 giorni ai domiciliari. Quando l'ex compagna si presenta in udienza però non conferma le dichiarazioni accusatorie. Anzi la sorella dichiara che la sera della presunta aggressione la vittima era tornata a casa dicendo lo faccio arrestare. Di fatto le dichiarazioni della donna erano state ritenute sufficienti per far scattare le manette ai polsi di Rizzi ma nel dibattimento il racconto non aveva convinto i giudici.

Le rivelazioni in aula

Sempre in aula era poi emerso che l'accusatrice era in cura presso il servizio di igiene mentale, che soffriva di una patologia che incideva sul suo carattere sino al punto da causarle problemi di socializzazione. Quanto alle ecchimosi sul volto viene a galla che la presunta vittima spesso batteva il naso su diverse superfici dal momento che soffriva di giramenti di testa a seguito dei quali perdeva l'equilibrio. Viene rigettata anche l'accusa di rapina del telefono cellulare. Nel 2017, pertanto, Rizzi, come detto assistito dall'avvocato Michele Mitrotti, viene assolto dal Tribunale di Bari perché il fatto non sussiste. Dopo l'assoluzione si è aperto il procedimento per ingiusta detenzione.

Quasi 70mila euro di risarcimento

I giudici della seconda sezione penale della Corte di Appello di Bari, infine, condividendo le argomentazioni prodotte dall'avvocato Mitrotti, hanno riconosciuto l'indennizzo per la insussistenza in capo al ricorrente di qualsivoglia profilo di dolo o colpa grave nella genesi e nella protrazione della privazione della libertà personale sofferta ingiustamente tenendo conto che il Rizzi pure in sede di interrogatorio di garanzia aveva negato gli addebiti come è stato messo nero su bianco nel provvedimento. Per il pensionato è stato dunque riconosciuto un risarcimento massimo: 235 euro per ogni giorno di carcere e 117,91 euro per ogni giorni di arresti domiciliari per un totale di 67.272,32 euro. Per la cronaca sono costati quasi 200 milioni in quattro anni i risarcimenti pagati dallo Stato come equa riparazione di errori giudiziari e detenzioni ingiuste.

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