Agguato a Bari, ucciso il nipote del boss Capriati. Colpito da quattro proiettili, tre alla testa. Si cerca auto su cui viaggiava

La scarcerazione salutata con fuochi d'artificio. Il delitto del ragazzo e il destino dei responsabili: ammazzati due su tre

Sparatoria a Torre a Mare, ucciso Raffaele Lello Capriati
Sparatoria a Torre a Mare, ucciso Raffaele Lello Capriati
di Elga MONTANI e Nicola MICCIONE
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Lunedì 1 Aprile 2024, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 10:34

Ucciso Raffaele "Lello" Capriati, riesplode la guerra di mafia. L'omicidio ieri sera, primo aprile, a Torre a Mare, frazione di Bari, nei pressi della piazza principale. La vittima sarebbe stata raggiunta da quattro proiettili, di cui tre alla testa, secondo una prima ricostruzione dell'agguato. 

Si cerca auto su cui viaggiava

C'era molto probabilmente un'altra persona nell'auto su cui si trovava Raffaele Capriati.

Questa persona, che quindi avrebbe assistito all'omicidio, sarebbe poi scappata a bordo della stessa vettura, una utilitaria di piccola cilindrata. Gli agenti della squadra mobile della questura di Bari stanno analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona per dare un volto a questo testimone. Al momento non è chiaro se si tratti di un uomo o di una donna e a dirlo saranno gli accertamenti degli investigatori coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Intanto, sarà conferito giovedì al professore Francesco Vinci dell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari l'incarico per lo svolgimento dell'autopsia.

Chi era

Capriati, 41 anni, era figlio di Sabino e nipote di Tonino Capriati, quest'ultimo boss storico dell'omonimo clan mafioso di Bari vecchia. Era stato scarcerato nel 2022 dopo aver scontato 17 anni per l'omicidio di Michele Fazio, il ragazzo di 15 anni ammazzato per errore nella faida di mafia a Bari vecchia, il 12 luglio 2001.

Capriati è stato condotto al Policlinico di Bari dove è deceduto. Sul posto sono al lavoro uomini della squadra mobile della Questura di Bari, coordinati dai magistrati della Dda. Sul posto la polizia e gli uomini del 118:  la vittima era stata trasferita al Policlinico in gravi condizioni. Poi il decesso. La sparatoria è avvenuta in via Bari, non lontano dal lungomare.

L'allarme e le indagini

La sparatoria ha visto come teatro via Bari, a non molta distanza dall’incrocio che conduce verso Noicattaro e che porta anche verso la strada statale 16. A terra, subito dopo che si sono sentiti i colpi di arma da fuoco, è rimasto l’uomo. Sul posto sono intervenuti, in seguito a segnalazione, gli agenti della polizia di Stato, sia con le volanti che con la squadra mobile. Con loro è giunta sul posto anche un’ambulanza del 118 i cui operatori hanno prontamente soccorso l’uomo rimasto ferito, provvedendo a trasportarlo nell’immediato in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico di Bari.

Dalle prime frammentarie informazioni era emerso che le condizioni dell’uomo fossero molto gravi. La vittima è difatti deceduta poco dopo essere arrivata al locale nosocomio. Inutile l’intervento dei medici che hanno provato in tutti i modi a salvarlo, invano. Nulla è dato sapere al momento in merito alla dinamica dell’accaduto, né in merito alle eventuali persone coinvolte nell’agguato ai danni dell’uomo (se a sparare sia stata una singola persona, o se siano coinvolti diversi soggetti nell’episodio). Sull’accaduto sono in corso accertamenti ed indagini da parte della polizia e della Dda: gli agenti hanno provveduto ad effettuare i rilievi in zona, anche con l’intervento degli agenti della scientifica. 

Timori per una nuova stagione di sangue

Un omicidio che rischia di far esplodere una guerra tra le cosche. Lello Capriati era tornato in libertà da poco più di un anno. Possibile quindi che, tornato in libertà, abbia cercato di riprendere le redini della cosca e degli affari illeciti pestando i piedi a qualcuno. Era considerato dagli inquirenti il reggente assieme al padre della cosca di Bari Vecchia, il territorio dove è stato ucciso è sotto l’influenza dei Parisi-Palermiti ma è presto per fare ipotesi. Anche perché non è da escludere la pista che porta ad uno scontro con i rivali storici dei Capriati, il clan Strisciuglio.

La scarcerazione con fuochi d'artificio

Lello Capriati era stato scarcerato nell'estate 2022 e il suo ritorno in libertà era stato accolto a Bari Vecchia da festeggiamenti, fuochi d'artificio e video sui social. Il sedicenne Michele Fazio fu ucciso per errore durante una faida tra clan rivali mentre rientrava a casa, nel cuore di Bari Vecchia, il 12 luglio 2001. Secondo l'accusa a sparare per errore al ragazzino fu Leonardo Ungredda (ucciso in un agguato nel 2003). Per il delitto furono condannati anni fa gli altri componenti del commando, Raffaele 'Lello' Capriati (ucciso ieri sera) e Francesco Annoscia, rispettivamente a 17 anni di reclusione e a 15 anni e 8 mesi di reclusione. Le indagini sull'omicidio di Torre a Mare, che potrebbe essere riconducibile all'attività criminale del clan Capriati, sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. 

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