Parco della Giustizia di Bari: passo avanti, c'è l'ok del commissario al progetto

Parco della Giustizia di Bari: passo avanti, c'è l'ok del commissario al progetto
di Beppe STALLONE
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Sabato 5 Agosto 2023, 05:00

Entra nel vivo la realizzazione del Parco della Giustizia di Bari, con buona pace di ambientalisti e comitati di residenti che hanno cercato sino alla fine di opporre le loro ragioni a quelle del ministero della Giustizia e del Comune di Bari. Si va avanti nonostante gli ambientalisti contestassero il possibile aumento del traffico automobilistico nella zona, nonostante l’abbattimento di alberi secolari esistenti nell’area delle ex casermette. Si è infatti chiuso l’iter di approvazione del progetto del Parco della Giustizia di Bari. 
L’Agenzia del Demanio ha reso noto che il Commissario straordinario, Antonio Ottavio Ficchì, ha adottato il provvedimento che conclude la Conferenza dei Servizi istruttoria e approva il progetto di fattibilità tecnico economica dell’intervento (Pfte). Successivamente, l’Agenzia del Demanio, in qualità di stazione appaltante, darà mandato ai progettisti di completare la progettazione definitiva. Il Commissario ha ringraziato tutti i soggetti che hanno fornito il loro contribuito nella conferenza dei servizi istruttoria e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme e ha espresso soddisfazione per il risultato conseguito e l’avanzamento delle attività per la realizzazione di un’opera così complessa. 
«Il Parco della Giustizia di Bari è un grande progetto di riqualificazione urbana grazie al quale sarà possibile riunire tutti gli uffici giudiziari del territorio» ha dichiarato il Viceministro con delega all’edilizia giudiziaria, Francesco Paolo Sisto. «Saranno costruiti quattro edifici, realizzati secondo i più avanzati modelli di efficientamento energetico, sostenibilità ambientale e standard progettuali, e creato un grande parco urbano circa 10 ettari.
La soddisfazione del ministero per questa intelligente opera di edilizia giudiziaria, che valorizza efficienza, ambiente e territorio non può non essere espressa». L’Agenzia del Demanio ha evidenziato che con tale operazione, la superficie costruita passerà dall’attuale 87% al 30% e l’area verde dall’attuale 13% al 68%, con circa 900 alberi tra nuove piantumazioni e recupero del verde presente. 
Attualmente sono in corso i lavori di demolizione delle 26 caserme in disuso, attività che seguono protocolli molto severi in termini di sicurezza, del contenimento dei rumori, di conservazione della flora e della fauna esistente e che termineranno entro la fine dell’anno. Lavori cominciati il 22 maggio scorso e che si estendono su un’area di circa 15 ettari. Il lavoro di bonifica sarà realizzato dall’impresa Idea per un importo complessivo di poco più di 9 milioni di euro, e durerà circa 6 mesi.

Un progetto ecologico

Si tratta di uno dei primi cantieri pubblici in Italia ad adottare un insieme di misure e azioni virtuose in chiave sostenibile su sicurezza, riciclo, monitoraggio ambientale e contenimento dei consumi idrici ed energetici: oltre 1,2 milioni di quintali di rifiuti saranno recuperati e reintrodotti nel mercato per il riutilizzo. Obiettivo è quello di mitigare gli impatti ambientali, sociali e per massimizzare il riuso, il recupero e il riciclo dei materiali. Saranno inoltre adottate misure di contenimento per ridurre la dispersione di polveri in ambiente fuori dall’area di lavorazione. 
Il sistema di monitoraggio ambientale sarà attivo per tutta la durata dei lavori. Particolare attenzione verrà posta al contenimento dei consumi idrici e l’uso di macchinari con tecnologie a basso impatto ambientale. In particolare il sito delle ex caserme Capozzi e Milano è composto da 26 costruzioni (fabbricati e strutture coperte), 13 per ciascuna caserma. All’interno del compendio militare “Milano” sono presenti sette immobili principali di cui un padiglione e sei fabbricati aventi pianta ad U disposti simmetricamente lungo l’asse mediano maggiore del lotto. Questi sei edifici sono tutti ad un piano. Nel compendio sono presenti altri corpi di fabbrica di dimensioni minori. Nella “Capozzi” gli edifici con pianta a U sono cinque, principalmente adibiti a camerate, magazzini di reggimento ed uffici, e risultano in completo stato di degrado. Lungo i lati corti del compendio sono presenti gli edifici adibiti a corpo di guardia ed ulteriori alloggi. 
I due manufatti analoghi per tipologia a quelli presenti nel compendio “Milano” presentano anch’essi un muro in comune con la recinzione esterna. Completano il compendio un manufatto per impianti parzialmente interrato in cemento armato e le tre torrette di guardia. 
 

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