Una piattaforma illegale in mano al clan Parisi per gestire le scommesse, soprattutto sportive. Il portale "BetN1!, privo di concessione dell'Agenzia dei Monopoli, secondo l'inchiesta "Codice interno" della Dda di Bari, sarebbe stata una macchina da soldi per l'organizzazione criminale.
Le figure coinvolte sarebbero quelle di Tommy Parisi, detto Tommy il cantante, figlio del capoclan Savinuccio, e di Tommaso Fiore, detto "Baywatch". Attivi nell'apertura di centri di scommesse fisici nella città di Bari con riferimento al portale non riconosciuto dallo Stato. Domenico Strambelli è uno dei gestori: dalle intercettazioni telefoniche raccolte dai pm, a lui si rivolge l'indagato Giovanni Mastrorilli per puntate onerose su partite di calcio.
I dettagli
Nel 2018 si giocano i Mondiali in Russia, il 30 giugno Giovanni Mastrorilli chiede informazioni sulle quote del match della Francia.
Su questo account, Mastrorilli chiede se ci "siano mille e quattro". Strambelli risponde: "di più non posso". E poi si fa riferimento, nei contatti telefonici tra i due, a una "Bari cassa due", testimonianza della presenza fisica in città della piattaforma illegale di scommesse. Lo scoprono anche le forze dell'ordine. "Pochi secondi dopo questa comunicazione il personale dipendente raccontano le carte dell'inchiesta - insieme ad agenti della Polizia amministrativa, è entrato nel centro di raccolta illegale e ha documentato fotograficamente la schermata del Pc del centro scommesse dove, nella sessione dei conti gioco degli utenti, vi era la presenza dei due conti-gioco utilizzati da Mastrorilli per muovere cospicue somme di danaro Al termine delle attività di controllo amministrativo all'interno del centro di scommesse illegale, il gestore e tre clienti sono stati deferiti in stato di libertà per reati legati al gioco d'azzardo".
I clan, come già raccontato, si erano infiltrati anche nel calcio dilettantistico. Le partite tra Fortis Altamura e Corato Calcio sarebbero state truccate non solo per favorire prima i murgiani, poi i neroverdi. Ma anche per un giro di scommesse sportive illecite. Lo stesso ex allenatore del Corato della partita vittima di combine del 30 aprile 2017, Domenico Di Corato è indagato come si legge nell'inchiesta per scommesse "clandestine ed esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse".