Vendevano green pass falsi: indagati in quattro. Due sono minorenni

Vendevano green pass falsi: indagati in quattro. Due sono minorenni
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Lunedì 9 Agosto 2021, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 08:19

Green pass falsi al costo di qualche centinaio di euro: quattro giovani sono indagati per aver messo in piedi una rete di vendita illegale sui canali Telegram. Nella rete c'è anche Bari. 

Il messaggio agli acquirenti

«Ciao, ti spiego brevemente come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì in green pass». È uno dei messaggi inviati a ignari utenti da un gruppo di truffatori al centro dell'operazione «Fake Pass» della Polizia di Stato contro il commercio online dei passaporti sanitari.

Quattro indagati e 32 canali chiusi

Gli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari, stanno eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram responsabili della vendita di green pass Covid-19 falsi

L'indagine su 4 persone, due sono minori

L'attività d’indaginr ha identificato, perquisiti e indagato 4 soggetti, tra i quali 2 minori, gestori di diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di Certificati Green Pass Covid-19 falsi, per i reati di truffa e falso.

Traditi dai movimenti sulla rete

Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio della rete internet, attraverso il quale, gli specialisti della Polizia Postale, tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della block chain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sono riusciti ad individuare i canali di vendita e ad identificarne gli amministratori.

Costi da 150 a 500 euro

Erano migliaia gli utenti iscritti ai canali su note piattaforme di comunicazione dove veniva proposta, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro.

Sono in totale trentadue i canali Telegram sequestrati dagli agenti della Polizia Postale nel corso dell’indagine in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Procura Capitolina, consentendo, così, l’interruzione dell’attività delittuosa.

Si cercano altri complici

L’attività investigativa, tutt’ora in corso, è rivolta all’identificazione degli amministratori di ulteriori canali individuati oltreché degli acquirenti.

Si rammenta che qualsiasi certificato Green Pass originale non può essere falsificato o manomesso poiché ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del Ministero della Salute che ne assicura l’autenticità.

Ad ogni controllo con la preposta App ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un QR-CODE generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica.

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