Bari, choc a scuola: studente spara al professore con una pistola ad aria compressa

Professore colpito da una pistola ad aria compressa: l'incredibile caso in una scuola a Bari
Professore colpito da una pistola ad aria compressa: l'incredibile caso in una scuola a Bari
di Elga MONTANI
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Venerdì 29 Settembre 2023, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 16:32

Un professore è stato colpito da una pistola ad aria compressa all'Istituto superiore Romanazzi di Bari. Sono entrati in classe con una pistola giocattolo, e all’arrivo del professore uno di loro gli ha sparato al petto colpendolo con un pallino. Per un caso fortuito nessuno si è fatto male questa mattina all’interno dell’istituto Romanazzi, dove si è verificato l’episodio.

«Non credo che volessero farmi del male – sottolinea il professor Pasquale Pellicani – penso sia stata solo una bravata, anche se non va sottovalutata e deve essere punita».

Dello stesso avviso la dirigente della scuola, Rosangela Colucci, che aggiunge: «Ci tengo a sottolineare che prenderemo tutti i provvedimenti del caso nei confronti di questi ragazzi, che in seguito alla recente normativa prevedono sanzioni più severe». Il professore non ha comunque voluto sporgere denuncia, confidando nella buona fede dei due giovani, che frequentano una delle classi quarte dell’istituto.

L'analogia

La vicenda ricorda quella che suscitò lo sdegno nazionale a Rovigo: alcuni studenti spararono pallini di gomma contro una professoressa e il video del tiro al bersaglio venne anche messo on line per deridere l'insegnante di Scienze.  

Gli studenti minorenni coinvolti furono cinque, ma intanto questi due sono di fatto sono usciti indenni da questa vicenda che raggiunse una notorietà nazionale. 

La solidarietà

«Solidarietà al docente aggredito con una pistola ad aria compressa in un istituto di Bari. Ancora una volta un atto di violenza ai danni di un professore che non deve restare impunito. Tutta la comunità scolastica si stringa attorno all'insegnante e alla classe coinvolta, turbata da questo episodio, tanto sconcertante quanto assurdo. L'ennesimo evento che conferma l'urgenza e la necessità di provvedimenti di alto profilo educativo e che mostrino la determinazione della politica e dello Stato nel reprimere duramente questi episodi. La prossima settimana alla Camera dei deputati, dopo un iter durato dieci mesi, voteremo la pdl della Lega con l'inasprimento delle pene per chiunque usi violenze fisiche e psicologiche nei confronti di insegnanti e lavoratori della scuola, oltre ad una serie di attività preventive sotto il profilo pedagogico. L'augurio è che venga votata da tutti i partiti. Nessun parlamentare giri la faccia dall'altra parte dinanzi a queste violenze! Chi tocca un docente tocca lo Stato». Lo dichiara il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione e primo firmatario della pdl per l'inasprimento delle pene per chiunque usi violenze fisiche e psicologiche nei confronti di insegnanti e lavoratori della scuola.

Un episodio che ha fatto clamore e che ha immediatamente suscitato lo sdegno e la solidarietà anche di Davide Picci, coordinatore provinciale di Sbam Bari, movimento studentesco: «Sono profondamente dispiaciuto per l'atto violento subito dal docente del Romanazzi. La violenza non ha mai giustificazione e condanno fermamente questo gesto. La solidarietà è essenziale in momenti come questi, poiché gesti come questi non devono assolutamente passare inosservati e poiché come i ragazzi anche i professori non devono mai essere lasciati in balia della maleducazione e dell'omertà se è nella scuola del buonsenso e del merito quella in cui crediamo».

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