L’Sos per il ritorno tra i banchi: classi pollaio e servizi in ritardo

L’Sos per il ritorno tra i banchi: classi pollaio e servizi in ritardo
di Samantha DELL'EDERA
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Lunedì 11 Settembre 2023, 05:00

Inizia “a singhiozzo” da oggi il nuovo anno scolastico anche a Bari e provincia, con 4.800 studenti in meno rispetto allo scorso anno e tanti problemi legati ancora alle cattedre vuote, alle classi pollaio e ai servizi in ritardo. In realtà l’anno scolastico in Puglia inizia ufficialmente il 14 settembre, ma molte scuole hanno deciso di anticipare (per poi recuperare i giorni ad esempio in occasione del Carnevale). Ma che scuola si troveranno oggi gli studenti baresi? Dal punto di vista strutturale il Comune ha ultimato i vari interventi avviati in estate, dalle ritinteggiature alla sistemazione dei nuovi ambienti, come ad esempio è accaduto al nido Costa. Altri lavori continueranno, ma non creeranno problemi ai ragazzi: ad esempio è il caso della palestra della Cirielli, attesa ormai da anni.

I servizi che mancano


A mancare però saranno i servizi. Anche per quest’anno per l’avvio degli scuolabus e delle mense bisognerà attendere una data ancora non definita. «Non dipende da noi – spiega l’assessore alle Politiche educative, Paola Romano – noi come Comune siamo pronti e abbiamo inviato le lettere per chiedere appunto alle scuole quando partire. Spetta a loro decidere. Dipende anche se hanno avuto tutto il personale, necessario ad esempio per garantire i turni pomeridiani in caso di mensa».
In realtà sulle mense si registra, a differenza dello scorso anno, un grosso ritardo.

Le iscrizioni non sono ancora state aperte e la preoccupazione delle famiglie sale. In totale ogni anno vengono serviti circa 4500 pasti al giorno nelle scuole dell’infanzia e primarie della città. Non si sa neanche chi sarà la ditta che si occuperà del servizio: se andrà ancora in proroga o se gli uffici riusciranno a terminare la gara (che si è conclusa oltre un anno fa ma che è stata rallentata da ricorsi su ricorsi) e ad assegnare il nuovo appalto per i prossimi quattro anni. «Il servizio comunque sarà assicurato – garantisce Romano – non ci sono problemi». Anche per gli scuolabus bisognerà attendere l’organizzazione interna delle scuole. Parte invece dal primo giorno l’assistenza ai disabili garantita dal Comune. Resta poco rosea la situazione anche per le cattedre e le classi pollaio. «Rispetto allo scorso anno – commenta Vito Fumai, segretario generale della Flc Cgil Bari - non è cambiato nulla sulle classi pollaio. Ci saranno tante classi che saranno formate da tanti studenti e con la presenza di uno o più alunni disabili. Avevamo fatto già richieste ma nulla è cambiato. Fin quando rimarranno quei parametri fissati dalla riforma Gelmini, continueremo ad avere queste situazioni».

Mancano anche i supplenti

 
Per le cattedre, anche quest’anno gli studenti potranno trovarsi senza supplenti. Le procedure non sono ancora terminate. A Bari e provincia sono infatti 4.626 i posti supplenze di cui circa 3400 solo per il sostegno. «A differenza dello scorso anno – continua Fumai - il Ministero ha anticipato le operazioni per l’assegnazione delle supplenze, ma questo ha creato problemi agli uffici scolastici provinciali che, anticipando il calendario anche di due settimane e avendo organici risicati, hanno fatto un’enorme fatica». Non sono mancati i problemi, ci sono stati ad esempio docenti che sono andati in una scuola dove però non era previsto alcun posto. «Questo ha costretto gli uffici provinciali a rivedere le assegnazioni – continua Fumai – e si è perso tempo prezioso».

Amministrazione, personale carente


Il personale resta carente sia per il sostegno sia per il settore Ata. «Il dato importante è che oltre 1400 di questi docenti assegnati sulle supplenze per il sostegno non ha la specializzazione – prosegue Fumai – hanno esperienza ma senza specializzazione. Per questo chiediamo ogni volta che i numeri delle scuole di specializzazione vengano allargati perché la richiesta dell’utenza aumenta». Per il personale Ata le scuole sono in enorme sofferenza, sia per la parte amministrativa sia per quella di sorveglianza e assistenza. «Di solito le scuole fanno la richiesta di posti in deroga – conclude Fumai – ma solo un quarto di quello che richiedono viene soddisfatto. Con inevitabili ripercussioni sull’organizzazione della scuola stessa e sulla vigilanza degli studenti». Intanto, allargando l’orizzonte a tutta la Puglia, nei 627 istituti di ogni ordine e grado sul territorio fervono i preparativi per accogliere — chi prima e chi dopo — gli oltre 528mila studenti che stanno per tornare sui banchi per le lezioni. Numeri che, secondo i dati forniti dal sindacato Uil Puglia, sono in calo rispetto al 2022, con un taglio di circa 11.500 iscrizioni per fattori legati alla denatalità e al fatto che molte famiglie si sono trasferite nel Nord Italia.

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