Rapporti abituali nonostante due diffide formali. I giudici revocano la qualifica alla guardia giurata. «Frequenta pregiudicati». Le guardie giurate, pur non appartenendo alle forze di polizia, "devono risultare in possesso di requisiti accertati, afferenti la sfera morale e la capacità professionale".
Ricorso respinto
Per questo il Tar di Bari ha respinto il ricorso presentato da un uomo, in possesso del titolo di guardia giurata dal 2014, contro il provvedimento della prefettura con cui lo stesso titolo - che va rinnovato periodicamente - gli era stato revocato nel 2023 a causa delle sue ripetute frequentazioni con pregiudicati. Dagli accertamenti svolti "è infatti emerso che il ricorrente intrattiene abitualmente rapporti con soggetti gravati da precedenti penali o di polizia", si legge nel provvedimento. E in due occasioni, nel 2016 e nel 2021, l'uomo "è stato formalmente diffidato dalla prefettura di Bari ad astenersi dal frequentare" pregiudicati, "con l'espresso avvertimento che l'eventuale reiterazione delle condotte sarebbe stata valutata negativamente in occasione dei rinnovi successivi dei titoli di guardia particolare giurata".
I richiami formali
Eppure, "nonostante i formali richiami e inviti trasmessi dall'amministrazione", l'uomo "ha continuato a intrattenere rapporti con diversi soggetti gravati da precedenti" per "traffico, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, di armi, furto, truffa e altri reati di significativa gravità".