Alta chirurgia gastrica al Di Venere su pazienti complessi e operati «da svegli». Come funziona

Un paziente cardiopatico severo, operato al cuore anni prima ed affetto da un tumore al pancreas, ha subito un intervento di duodenocefalopancreasectomia da sveglio e appena dopo sette giorni è tornato a casa

Alta chirurgia gastrica al Di Venere su pazienti complessi e operati «da svegli». Come funziona
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Ottobre 2023, 10:57

Alta chirurgia del tratto gastrico, ma anche del distretto fegato, bile e pancreas sono la nuova frontiera chirurgica nella Asl Bari. Con la novità che questo tipo di interventi complessi, di natura oncologica o per le condizioni di estrema fragilità del paziente, vengono effettuati su pazienti «svegli». Succede all'ospedale Di Venere di Bari e altre chirurgie aziendali hanno già eseguito interventi in urgenza. «Abbiamo gestito diversi pazienti - spiega Michele Simone, direttore della Chirurgia del Di Venere e del dipartimento di area chirurgica - operati in anestesia spinale, ossia da svegli. Fra gli ultimi casi, un paziente cardiopatico severo, operato al cuore anni prima ed affetto da un tumore al pancreas, ha subito un intervento di duodenocefalopancreasectomia, nota come DCP, da completamente sveglio e appena dopo sette giorni è tornato a casa».

Il paziente sveglio: perché

Una sfida importante per la chirurgia dell'Upper Gi, che comprende lo stomaco, l'esofago, fegato e pancreas: sistemi estremamente delicati, ricchi di innervazioni e vascolarizzazione, connessi fra loro anatomicamente e funzionalmente, che svolgono una funzione vitale di estremo impatto sulla qualità della vita. «L'approccio con paziente sveglio - continua il dottor Simone - ha reso possibili operazioni complesse su pazienti anziani con gravi comorbidità cardiologiche e non, colpiti da neoplasie intestinali, particolarmente provati dal punto di vista delle condizioni generali e, malgrado tutto, hanno beneficiato di un trattamento chirurgico radicale esteso non solo sul pancreas ma anche sullo stomaco ed il colon retto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA