La rinascita del Museo diocesano: allestimento e percorso hi-tech. Riapre a maggio

La rinascita del Museo diocesano: allestimento e percorso hi-tech. Riapre a maggio
di Elga MONTANI
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Martedì 27 Febbraio 2024, 05:00

Un nuovo allestimento e un percorso multimediale ad hoc a partire da maggio saranno a disposizione di turisti e baresi che vorranno visitare il museo Diocesano, che dopo anni di lavori riapre al pubblico. Grazie ad un finanziamento regionale di circa un milione di euro, la diocesi ha potuto rimettere a nuovo la struttura, garantendo una maggiore fruibilità oltre che una completa accessibilità. 

La riapertura


Il museo non è stato solo riqualificato, ponendo al centro gli exultet, ovvero i rotoli miniati dell’XI e del XII secolo, ma si è lavorato per far sì che la complessità della cattedrale potesse essere raccontata ai diversi pubblici. Non ci saranno più solo teche al cui interno visionare i rotoli, ma si verrà accolti da un percorso multimediale dalle diverse sfaccettature. Si andrà a restituire agli exultet la loro originaria performance cantata, con un video artistico realizzato da Ferdinando Arnò e con un modulo musicale riadattato in chiave contemporanea. Non soltanto, poi, in questo percorso sarà possibile apprezzare i contenuti degli exultet in “pezzi”, con diversi monitor e approfondimenti, ma ci sarà anche la possibilità di fruire del materiale espositivo in lingua, ed in percorsi strutturati.

Ci saranno, infine, una serie di proposte formative ed un’aula didattica dedicate al pubblico scolastico, al pubblico della terza età, quello della catechesi e alle categorie protette.

Le visite 


L’obiettivo della diocesi, in collaborazione con la cooperativa sociale Artwork di Lecce, è rendere le visite al museo più organizzate e in accordo con l’attività religiosa della stessa cattedrale. Si lavorerà in stretta sinergia con i tour operator, oltre a garantire l’accessibilità della struttura tutti i giorni, anche se non verrà consentito l’accesso ai turisti e ai visitatori durante le funzioni religiose. «Il museo è un bene che racconta la storia, non solo di una chiesa ma anche di una città, che è cresciuta anche intorno al mondo ecclesiale – ha dichiarato l’arcivescovo della Diocesi di Bari – Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano -. La riapertura, con questo ammodernamento della lettura della consultazione degli exultet diventa un modo per rilanciare il museo, grazie ad una interazione che vivremo con la realtà di Artwork, con la quale stiamo coniugando uno stile tutto nostro, tutto barese, per rivalutare e rilanciare attrattori che ci sembrano significativi: la cattedrale di Bari, il museo diocesano - che ha due sezioni, una a Bari e una a Bitonto - e la concattedrale di Bitonto, che nel panorama delle cattedrali romaniche è quella che conserva lo stile più puro e più bello». Gli exultet rappresentano una narrazione, attraverso immagini e parole, e sono in qualche modo i primi “audiovisivi della storia” «che hanno permesso alla cultura cristiana del tempo di essere veicolata e trasmessa ai fedeli». «Era un modo – ha spiegato Satriano - per accompagnare l'evento centrale della vita cristiana che era la Pasqua, attraverso il canto dell’exultet, con il quale tanta gente ha radicato la propria la propria fede, il proprio cammino, il proprio cammino di fede». L’arcivescovo considera questo nuovo percorso «forte e significativo per i giovani del nostro territorio, per le persone che si sono qualificate e che potranno essere il volano con cui rimettere al centro una storia e un bene di carattere non solo diocesano, ma pugliese». 


Sul coinvolgimento di Artwork nella riapertura e gestione del museo, il presidente della cooperativa Paolo Babbo sottolinea: «Noi siamo sicuri di poter assicurare ai visitatori del museo un ingresso sempre aperto, accoglienza e sostegno alla visita. La nostra è un’attività che viene dopo tutto quello che la diocesi ha fatto per realizzare questo bellissimo allestimento, adeguato alle più moderne tecnologie». Babbo sottolinea l’importanza che certi musei e certe bellezze del territorio si aprano al turismo sia quello organizzato che fai da te, turismo che «spesso evita di frequentare i musei. Noi abbiamo una rete di contatti molto ampia con i tour operator, e lavoreremo per presentare il museo nel modo più positivo possibile in modo tale da attrarre quei tanti turisti che arrivano a Bari, e che devono essere indirizzati verso cose che hanno un valore importante per il territorio come il museo Diocesano».
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