Processo Pop Bari, la banca chiede si essere estromessa come responsabile civile

Processo Pop Bari, la banca chiede si essere estromessa come responsabile civile
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Lunedì 27 Settembre 2021, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:16

Ha chiesto l'estromissione come responsabile civile, la Banca Popolare di Bari, nel processo che vede imputati i suoi ex vertici. La Procura è d'accordo e gli azionisti accusano: «Voltano le spalle ai risparmiatori».

Il processo

La Banca Popolare di Bari ha chiesto di essere estromessa come responsabile civile dal processo nei confronti dei suoi ex vertici. Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale dell'istituto di credito barese, sono accusati di aver falsificato per anni i bilanci e i prospetti, e di aver ostacolato l'attività di vigilanza di Bankitalia e Consob.

La banca ritiene che nei suoi confronti sia stato violato il diritto di difesa quando, nel corso delle indagini, non è stata convocata per l'accertamento tecnico relativo alla copia forense dei telefoni degli indagati. La Procura non si è opposta ritenendo legittima la questione. Si sono invece opposte tutte le parti civili, circa 2.700, prevalente azionisti, per i quali la banca rappresenta la prevalente possibile fonte di ristoro. Si è opposta anche la difesa degli imputati, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto con i colleghi Guida Carlo Alleva, Giorgio Perroni e Giorgio Antoci. Il Tribunale, presidente Marco Guida, ha rinviato al 5 ottobre l'udienza del processo che si svolge nella Fiera del Levante di Bari; in quella sede scioglierà la riserva sulla costituzione come responsabile civile della banca, che nel processo è anche parte civile.

I consumatori

«Siamo amareggiati dall'atteggiamento della Procura, che dopo aver condiviso la nostra richiesta di chiamare in causa la Banca popolare di Bari quale responsabile civile, ora compie un dietrofront a 360 gradi, voltando le spalle ai risparmiatori e accettando l'ipotesi avanzata dalla stessa banca di essere esclusa dal procedimento, rendendo in tal modo impossibile per le parti civili di poter accedere ai risarcimenti in caso di condanna degli imputati». Lo dichiara in una nota l'avvocato Corrado Canafoglia, che con i colleghi Antonio Calvani, Valentina Greco e Ennio Cerio rappresenta per l'Unc (Unione Nazionale Consumatori) il collegio di difesa di 230 azionisti azzerati.

Il commento dell'associazione si riferisce all'udienza di oggi del processo in corso a Bari nei confronti degli ex amministratori della banca, Marco e Gianluca Jacobini, nel quale l'istituto di credito è stato citato dalle parti civili come responsabile civile. La banca ha chiesto di essere estromessa e la Procura, fanno sapere i legali, «ha espresso parere favorevole all'istanza».

«Ora confidiamo che il collegio giudicante - concludono - respinga questa singolare richiesta, perché in caso di accoglimento si tratterebbe di un vero e proprio schiaffo a danno delle parti civili. Si tratterebbe di un primato: per la prima volta una banca non parteciperebbe a un processo che riguarda chi l'ha amministrata».

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