Al Vinitaly da campioni: export volato al +8% e produzione in aumento

Al Vinitaly da campioni: export volato al +8% e produzione in aumento
di Alessandra LUPO
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Domenica 10 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:01

Il primo dato positivo, di cui andare orgogliosi in apertura del Vinitaly, che torna da oggi al 13 aprile finalmente in presenza, è certamente quello sull’export che vede la Puglia guadagnare un +8% piazzandosi al secondo posto nella classifica dei produttori.
Numeri non scontati visto il periodo. Nell’ultima annata, la Puglia ha sfiorato infatti i 9 milioni di ettolitri di vino prodotto, vedendo aumentare il gradimento sia sui mercati nazionali sia su quelli esteri. I dati (Istat Coeweb) fotografano appunto una crescita dell’8% e sono stati diffusi in occasione del grande ritorno dell’appuntamento di Verona, che negli ulltimi anni ha ritrovato a pieno la sua mission e servirà anche a fare il punto della situazione sulle vecchie e nuove criticità del settore a livello nazionale. 
Secondo i dati di Coldiretti nazionale, che in occasione del Vinitaly ha allestito Casa Coldiretti di fronte all’ingresso della struttura fieristica, il boom di esportazioni di vino all’estero, che nel 2021 ha polverizzato gli anni precedenti sulla scorta delle riaperture dei ristoranti dovrà fare i conti non solo con la carenza di bottiglie e il caos nei commercio provocati dalla guerra. Ma anche con il venire meno di uno dei principali paesi importatori, la Russia, con i suoi circa 150 milioni di euro spesi vino italiano. Il Bel paese è infatti il principale fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. 
Tornando alla Puglia, che al Vinitaly partecipa con ben 110 etichette, la regione negli ultimi anni ha visto premiati i suoi sforzi di diversificazione seppur all’interno di un recinto identitario molto marcato e si è imposta anche con gli spumanti: 250mila bottiglie, di cui 172 mila Dop e Igp varietali. 

Crescono i consumi

La ripresa complessiva delle esportazioni è stata accompagnata dalla crescita dei consumi interni con un aumento degli acquisti domestici di vini e spumanti, dove spiccano le bottiglie che fanno registrare il maggior incremento dei consumi di vino italiano, spingendolo verso il successo, troviamo difatti nelle prime quattro posizioni due vini pugliesi, il Primitivo pugliese (+23,6%) e il Negroamaro pugliese (+14,6%), al centro delle degustazioni in programma alla Kermesse veneta.
Ai tempi del Covid, sostiene Coldiretti Puglia, è tra l’altro cresciuto tra i millenial il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande, con il 12% dei giovani che dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’eccellenza durante il lungo lockdown.
«L’internazionalizzazione è una scelta obbligata – afferma Gianni Cantele, responsabile della Consulta vitivinicola di Coldiretti Puglia - che deve cogliere questo momento di crisi per mettere a punto una strategia più incisiva di presenza sui mercati stranieri.

Sono indispensabili la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’Ice ( Agenzia per la promozione all’estero) e con il sostegno delle ambasciate». 

New green economy

Grande spazio negli ultimi anni alla new green economy molto sensibile alla sostenibilità ambientale – spiega Coldiretti Puglia - dagli occhialini utili ad ‘immergersi nelle Terre del Neagroamaro’ alla chiusura innovativa “carbon neutral”, riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d’origine vegetale, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dal tappo in vetro fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende. Capitolo a parte merita la diffusione del ‘Wine beauty’ dalla crema viso alla linfa di vite - ricorda Coldiretti Puglia - dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età al nettare di uve Primitivo.
In linea con la spinta green, negli ultimi 10 anni in Puglia sono aumentati del 14% i vigneti biologici, con oltre 15mila ettari e una decisa spinta – conclude Coldiretti Puglia - alla transizione ecologica che ha portato le cantine pugliesi a prestare sempre maggiore attenzione all’ambiente.

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