Muore di parto a trentuno anni. E a nove giorni dalla nascita non ce la fa neanche la piccola. Sarà aperto un secondo fascicolo in procura sul caso di Erika De Leo l'impiegata romana che il 5 novembre si è spenta al Sant'Eugenio a poche ore dalla nascita della secondogenita. Greta Erika, così il papà aveva chiamato la piccola, è morta ieri nel reparto di neonatologia dell'ospedale romano. Il suo secondo nome doveva legare tutti al ricordo della mamma. Invece non sono bastate le cure, né le veglie e le preghiere. Si sospetta che le complicazioni del parto abbiano creato sofferenza cerebrale alla bambina, nata al settimo mese di gravidanza e all'apparenza sana. Due morti strazianti. Per ora, con l'accusa di omicidio colposo, sono finiti nel registro degli indagati nove medici. Ossia l'intera équipe che ha assistito la donna in un parto d'urgenza, complicato da una emorragia, forse scatenata da una placenta tecnicamente definita accreta, ossia aderente all'utero, e pare non diagnosticata. Gli stessi specialisti, tra ginecologi e anestesisti, potrebbero, però, a breve ritrovarsi a dover rispondere anche per la morte della bambina. I genitori e il compagno di Erika De Leo vogliono chiarezza anche per questo secondo lutto.
Roma, Erika muore a 31 anni durante il parto: nove indagati al Sant'Eugenio
Roma, mamma morta di parto al S. Eugenio, deceduta anche la sua bambina

di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Novembre 2019, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 16:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout