Meredith, Rudy Guede: "Non sono stato io,
mi hanno condannato perché nero"

Meredith, Rudy Guede: "Non sono stato io, mi hanno condannato perché nero"
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Venerdì 22 Gennaio 2016, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 15:12

Rudy Guede, unico condannato per l'omicidio di Meredith Kerchel parla per la prima volta dopo la sentenza della Cassazione che ha scagionato Amanda Knox e Raffaele Sollecito.


«Io sono l'unico condannato. E sono certo di quello che dico, al 101%, perché ho avuto modo di conoscere tutte e due le ragazze, ma soprattutto ho conosciuto Amanda Knox», così ha dichiarato a "Storie maledette" di Franca Leosini che andrà in onda giovedì prossimo su Rai3.

«Non sono stato io. Non è stata trovata alcuna traccia del mio dna sul coltello con il quale Meredith è stata uccisa. E anche la simulazione del furto nella casa conferma quello che dico. Sul sasso lanciato per rompere la finestra non ci sono le mie impronte. Come avrei fatto a cancellarle?», queste sono le parole del giovane ivoriano che ha deciso di uscire allo scoperto.

Poi continua: «Sono stato descritto come un ladruncolo, un bugiardo. Me se così fosse avrei avuto altre denunce, qualche condanna. Non sono un santo, ma ho fatto le cose che fanno tutti i ragazzi della mia età. E quando mi sono trovato nella casa del delitto sono fuggito perché ho avuto paura. Nessuno mi avrebbe creduto. Ho pensato: negro trovato, colpevole trovato. Le indagini successive, fatte malissimo, mi hanno dimostrato che avevo ragione».

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