Giulia Cecchettin, caccia aperta alla Fiat Punto nera: l’ultima segnalazione in Austria, nessuna traccia di un rientro in Italia

Ex fidanzati scomparsi, caccia aperta alla Fiat Punto nera: l’ultima segnalazione in Austria
Ex fidanzati scomparsi, caccia aperta alla Fiat Punto nera: l’ultima segnalazione in Austria
di Davide Tamiello e Nicole Petrucci
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Novembre 2023, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 11:17

La Fiat Punto di Filippo Turetta è all’estero e non vi sarebbero più segnalazioni di un suo rientro in Italia (almeno fino a ieri mattina). L’ultima è quella di un varco targa-system di Lienz, in Austria, e risale a mercoledì scorso. Non risulterebbero, invece, passaggi successivi in grado di certificare un rientro in Italia. Questo significherebbe che il 22enne in fuga da sabato, accusato di tentato omicidio nei confronti della ex fidanzata Giulia Cecchettin, starebbe ancora scappando e, soprattutto, che sarebbe riuscito a oltrepassare i confini nazionali. La polizia di Lienz, contattata, ha replicato con il più classico dei «no comment» per «non rischiare di inquinare le indagini italiane». Una strada che, evidentemente, il giovane di Torreglia non ha percorso a caso: il ragazzo non ha con sé un cellulare e la sua auto non è dotata di navigatore. Da buon appassionato di trekking in montagna, però, quelle zone le conosce bene. Per arrivarci, è passato per Piancavallo, Vajont, Palafavera, Passo Giau. A settembre, poi, c’era stato quel concerto, sempre in Austria. Lui e Giulia avevano comprato i biglietti quando ancora erano una coppia e, dopo essersi lasciati, avevano deciso di andarci comunque, ma da separati. Giulia insieme a sua sorella Elena in treno, mentre Filippo ci era arrivato in auto. Potrebbe aver memorizzato dunque il tragitto? 

GLI AVVISTAMENTI

Questa sembra essere l’unica segnalazione ufficiale.

Le agenzie di stampa austriache riportano anche di altri avvistamenti della Punto nera in Carinzia ma non vi sarebbero conferme. C’è anche chi ha chiamato i carabinieri sostenendo di aver visto Filippo entrare in un centro commerciale a San Candido, ma anche questa segnalazione non avrebbe mai trovato alcun riscontro. In questi giorni, comunque, una squadra dei carabinieri di Venezia si è recata in Alta Pusteria per confrontarsi con i colleghi della stazione locale e capire se vi siano elementi utili alle indagini. 

LA PREMEDITAZIONE

La procura, intanto, continua a seguire la pista della premeditazione. L’incredibile viaggio di Filippo ormai prosegue da una settimana e, chiaramente, sembra impossibile che sia riuscito a procedere per almeno 700 chilometri senza effettuare un pagamento elettronico e senza prelevare con il bancomat. Di sicuro deve aver comprato qualcosa per mangiare e deve essersi fermato per fare benzina: si stanno analizzando, quindi, anche le immagini di videosorveglianza dei vari distributori lungo il tragitto. La caccia all’auto, intanto, rimane aperta. 

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