Filippo Turetta voleva lasciare l'università? Fondata una società agricola pochi mesi prima dell'omicidio: i soci e il capitale

Che volesse lasciare l'Università? I colloqui con gli psicologi (perché era indietro con gli esami) avvenuti poco prima dell'omicidio di Giulia alimentano i sospetti

Filippo Turetta voleva fare l'imprenditore agricolo, fondata una società pochi mesi prima dell'omicidio: i soci e il capitale
Filippo Turetta voleva fare l'imprenditore agricolo, fondata una società pochi mesi prima dell'omicidio: i soci e il capitale
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Sabato 9 Dicembre 2023, 21:39

Filippo Turetta voleva lasciare l'Università? Pochi mesi prima di uccidere Giulia Cecchettin, aveva fondato una società agricola ed era diventato un imprenditore agricolo. Perché aveva deciso di compiere questo passo? I dubbi si alimentano dopo che è emerso che il giovane aveva chiesto un supporto psicologico perché era indietro con gli esami all'univesità. Che stesse meditando di cambiare strada? Non sappiamo molto sul perché abbiamo scelto quel tipo di facoltà (ingegneria biomedica) né se fosse davvero contento. Però, tramite una visura catastale, si può risalire al suo nome e a quello dei soci.

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La società “Calto Fredo” e chi sono i soci

Quando ancora i due ragazzi erano fidanzati, il 16 febbraio scorso (come indicato da Open) aveva costituito a Saccolongo, in provincia di Padova, la società agricola “Calto Fredo”.

Una società semplice in cui figuravano come fondatori anche il coetaneo Alessandro ed Enrico, di due anni più giovane.

 

Il capitale

Il capitale della società era minimo: 5 mila euro divisi fra i tre soci. Enrico aveva qualche azione in più ed aveva il ruolo di socio amministratore. L’oggetto della società di Turetta e dei suoi due soci era molto largo: «Coltivazione dei fondi, funghicultura, florovivaismo sia in campo che in serra, frutticultura, orticultura, viticultura, silvicultura, risicultura, arboricoltura, cerealicultura, allevamento di animali fra cui suini e bovini e attività connesse».

 

Lo scopo

Tra lo scopo della società c'era anche la «produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche ottenuta da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo della società e/o dei soci».

 

Il terreno

Fra i soci era stato ipotizzato anche l’utilizzo del terreno agricolo di Saccolongo per iniziare anche attività di «agriturismo, enoturismo, oleoturismo e quelle tipiche di una fattoria didattica». Se i soci avessero dovuto litigare in futuro, i patti parasociali prevedono il diritto di prelazione per chi fosse intenzionato a proseguire l’attività imprenditoriale. In caso di recesso di uno di loro la quota sarebbe stata liquidata nell’arco di 18 mesi secondo una valutazione patrimoniale aggiornata.

 

Le attività

Di tutte le attività previste, solo per due era stato registrato in Camera di commercio l’inizio dell’attività nel giorno stesso della costituzione della società semplice: la «coltivazione degli alberi da frutta, frutti di bosco» e in guscio e appunto la viticoltura con la denuncia della attività secondaria della «coltivazione di uva».

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