Ragazza denuncia: «Violentata dal figlio di La Russa». Il presidente del Senato: «Credo a mio figlio». L'attacco di Schlein

La nota del presidente del Senato: «Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni»

Ragazza denuncia: «Violentata dal figlio di La Russa». Il presidente del Senato: «Niente di penalmente rilevante». Schlein: disgustoso colpevolizzare vittima
Ragazza denuncia: «Violentata dal figlio di La Russa». Il presidente del Senato: «Niente di penalmente rilevante». Schlein: disgustoso colpevolizzare vittima
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Venerdì 7 Luglio 2023, 17:41

Il figlio 19enne del presidente del Senato Ignazio La Russa, Leonardo Apache, denunciato da una ragazza per violenza sessuale. La denuncia è stata presentata Milano. Sul caso indaga la procura. A dare la notizia è il Corriere della Sera. 

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Denuncia per violenza sessuale contro il figlio di La Russa

Secondo il racconto della giovane durante una serata in discoteca il 18 maggio scorso avrebbe incontrato il figlio del presidente del Senato.

Dopo aver bevuto un drink, stando alla denuncia, la ragazza non ricordava più nulla e si sarebbe ritrovata il giorno dopo nuda nel letto con il giovane.

Agli inquirenti ha raccontate che Leonardo Apache le avrebbe detto che «aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti» e che anche un suo amico, che lei non ha mai visto, aveva avuto un rapporto con lei a sua insaputa. La ragazza avrebbe quindi scritto all’amica con cui era andata in discoteca, chiedendole cose fosse successo e lei le aveva risposto: «Penso ti abbia drogata, non mi ascoltavi». Dopo essere uscita dalla casa la giovane è andata alla Mangiagalli dove le sono stati riscontrati un livido sul collo e una ferita alla coscia.

La denuncia e la replica

Circa 40 giorni dopo i fatti, la denuncia a cui, interpellato dal Corriere, replica Adriano Bazzoni, l’avvocato milanese incaricato dalla famiglia. «Nessuna violenza. Sembra che la giovane si riferisca a una notte nella quale ad avviso di Leonardo non vi fu alcuna forma di costrizione».

La Russa: «Mio figlio non ha compiuto alcun atto penalmente rilevante»

«Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante. Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinchè faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio». Lo afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa in una nota.

«Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall'avvocato estensore che - cito testualmente il giornale che ne dà notizia - occupa questo tempo "per rimettere insieme i fatti". Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua», aggiunge.

Poi, la precisazione: «Mi dispiace essere frainteso. Lo dico sinceramente. Io non accuso nessuno e men che meno la ragazza - afferma il presidente del Senato in una nota - Semplicemente, da padre, dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio. Per il resto, sottolineo il mio rispetto per gli inquirenti e il desiderio che facciano chiarezza il più celermente possibile. Leonardo ha nominato un suo difensore e da ora toccherà a quest'ultimo decidere se e quando intervenire». 

Schlein: disgustoso che La Russa colpevolizzi una donna

«Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire, è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull'eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso. Il Presidente del Senato non può fare vittimizzazione secondaria. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista». Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

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