«Penso che abbiamo creato strumenti che stanno facendo a pezzi il tessuto sociale di come funziona la società». Palihapitiya ha puntato il dito non solo contro Facebook, ma contro tutti i social. «I cicli di feedback a breve termine che abbiamo creato, guidati dalla dopamina, stanno distruggendo il modo in cui la società funziona», ha dichiarato riferendosi al sistema di interazioni online basato su «cuori, like e pollici all'insù». Non c'è «nessun discorso civile, nessuna cooperazione», ma «disinformazione, menzogna».
«E non è un problema americano - ha concluso - ma un problema globale».
Le parole di Palihapitiya arrivano dopo quelle di Sean Parker, secondo cui i social media «approfittano delle vulnerabilità della psicologia umana» con un meccanismo che crea dipendenza come una droga, e quelle di Roger McNamee, tra i primi investitori di Facebook, che ha imputato al social di alterare le menti della gente a colpi di disinformazione.