Era il 2009 quando deflagrò il caso "escort": i verbali di interrogatorio dell'imprenditore barese della sanità Gianpaolo Tarantini finirono sulle pagine del Corriere della Sera, insieme ai dettagli delle cene, feste e delle nottate tra 26 ragazze e Silvio Berlusconi nelle residenze di Palazzo Grazioli e Arcore. Era proprio Tarantini, racconteranno le indagini della Procura di Bari, a "reclutare" giovani donne avvenenti, tra le quali la barese Patrizia D'Addario, e a portarle alle serate organizzate dall'ex premier e fondatore di Forza Italia, ignaro che le ragazze fossero "foraggiate".
Il 2009 è l'anno che segna un passaggio fondamentale nella vita dell'ex Cavaliere, pur non essendo coinvolto nell'inchiesta "madre" verrà travolto dalle polemiche.
Lo scandalo
Nel novembre del 2009 lo scandalo esplode: il Corriere della Sera pubblica i verbali di interrogatorio di Tarantini in cui si parla dei 18 incontri a palazzo Grazioli con l'allora presidente del Consiglio e delle 26 ragazze che avrebbero frequentato i salotti delle residenze, consumando, alcune di loro, rapporti intimi con Berlusconi. Il primo verbale è datato 29 luglio 2009, l'imprenditore barese conferma di aver accompagnato Patrizia D'Addario e altre due giovani il 4 novembre del 2008 dall'ex Cavaliere e di aver corrisposto mille euro alla D'Addario. L'elenco delle donne è racchiuso in quattro pagine, ci sono anche i nomi di altri politici pugliesi. Berlusconi non sarà mai coinvolto nell'indagine principale, mentre D'Addario diventerà testimone chiave: ai pm consegnerà anche delle registrazioni che serviranno ai magistrati inquirenti a ricostruire i suoi rapporti con l'allora presidente del Consiglio e i suoi incontri a Palazzo Grazioli. I successivi accertamenti della guardia di finanzia sveleranno un sistema messo in piedi da Tarantini, il quale era riuscito ad entrare in confidenza con il premier.
Per consolidare questo rapporto ormai di amicizia con Berlusconi, che aveva conosciuto per caso in Sardegna nell'estate del 2008, un anno prima che scoppiasse lo scandalo escort, Gianpaolo Tarantini contattò quell'autunno un gruppo di ragazze. La seconda inchiesta della Procura di Bari, invece, finirà per coinvolgere in prima persona il premier, tanto da finire a processo per induzione a mentire ai pm. L'ipotesi è che Berlusconi abbia convinto Tarantini a nascondere alcuni dettagli della vicenda "escort" per tenerlo fuori dagli accertamenti; in cambio l'imprenditore barese avrebbe ricevuto una sorta di "vitalizio".
Soldi per aiutare un amico in difficoltà, dirà la difesa di Berlusconi. Fatto sta che a 14 anni dall'inizio della vicenda, dopo anni di indagini e udienze, il processo adesso verrà dichiarato estinto e non ci sarà mai una verità processuale. Nel dettaglio, sempre secondo l'accusa, Berlusconi avrebbe fornito a Tarantini avvocati, un lavoro e circa 500mila euro proprio perché mentisse ai pm baresi che indagavano sulle ragazze, portate nelle residenze estive dell'ex premier fra il 2008 e il 2009. Il processo penale nei confronti dell'ex Cavaliere è iniziato nel giugno del 2019 davanti al Tribunale monocratico, ma poi tra cambio di giudici, Covid, impedimenti e assenze dei testimoni, il dibattimento non è mai decollato. L'udienza preliminare, invece, venne celebrata addirittura nel 2014.