Ucciso in uno scantinato, scattano due fermi. Il disperato aiuto al telefono: «Mi inseguono»

Lo scantinato dell'omicidio
Lo scantinato dell'omicidio
di Mario DILIBERTO
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Scattano due fermi per l'omicidio di Graziano Rotondo, 39enne di Palagiano, rivenuto cadavere ieri sera nello scantinato di un edificio di via Machiavelli, nel rione Tamburi di Taranto. La squadra Mobile della questura jonica ha fermato con l'accusa di omicidio due tarantini. Si tratta di Vincenzo Balzo, conosciuto con il soprannome di Sceriffo, e di suo cognato Carmelo Nigro. I provvedimenti sono stati firmati dal pm Castiglia al termine di un'attività di indagine condotta a tempo di record dagli investigatori guidati dal dirigente Fulvio Manco.

 

LA TELEFONATA A UN FAMILIARE DURANTE LA FUGA
Il corpo della vittima è stato rinvenuto nella serata di ieri in uno scantinato. Il 39enne, volto noto alle forze dell'ordine, sarebbe stato ucciso a colpi di pistola.

Probabilmente dopo essere stato aggredito e malmenato. In quel seminterrato del quartiere Tamburi nella tarda serata di mercoledì sono piombati i poliziotti della squadra Mobile che hanno trovato il corpo. A lanciare l'allarme un familiare della vittima, al quale il 39enne sarebbe riuscito a telefonare mentre cercava di sfuggire ai suoi assassini. Per entare nel locale è stato necessario l'intervento dei vigili del Fuoco. All'interno gli agenti hanno trovato un ingente quantitativo di droga, eroina e cocaina, e sette pistole.

Immediatamente sono scattate le indagini della squadra Mobile che hanno imboccato la pista del regolamento dei conti proprio nel mondo dello spaccio di droga. Nella notte sono state eseguite diverse perquisizioni e alcune persone sono state condotte in questura. Poco fa la svolta con i fermi disposti dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone e dal pm Marzia Castiglia.

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