Frode fiscale, sigilli a beni per 30 milioni di euro: nei guai padre e figlio imprenditori

Frode fiscale, sigilli a beni per 30 milioni di euro: nei guai padre e figlio imprenditori
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Venerdì 21 Agosto 2020, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 11:09
Beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 30 milioni di euro, già sottoposti a sequestro dall'aprile dello scorso anno, sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Taranto, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di due imprenditori, padre e figlio, attivi nel settore del commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia, ritenuti «evasori fiscali seriali».

Secondo l'accusa, avrebbero messo in atto, in modo sistematico e continuativo, frodi fiscali mediante emissione e utilizzo di fatture false, accumulando beni e risorse economiche sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati. Il decreto di confisca è stato eseguito in esecuzione del provvedimento emesso dal Tribunale di Lecce. Il patrimonio è costituito da nove immobili, un terreno, 14 autoveicoli, quattro motocicli, quote di partecipazioni societarie, polizze assicurative, disponibilità di conto corrente bancario, e sei compendi aziendali con 15 punti vendita nelle province di Taranto (2 dei quali presso i due più grandi
centri commerciali del capoluogo jonico e nelle città di Grottaglie e Manduria), di Bari, Roma e Milano.
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