Statale 172 bloccata, sindaco e Giunta trasferiscono lì i propri uffici, in una tenda

Statale 172 bloccata, sindaco e Giunta trasferiscono lì i propri uffici, in una tenda
di Michele LILLO
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Venerdì 4 Marzo 2016, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 14:35

Un presidio permanente delle istituzioni in strada, a pochi passi dai duecento metri di carreggiata attualmente ancora sotto sequestro: è questa l’azione di forza posta in essere dall’amministrazione comunale di Martina Franca che ieri mattina ha visto la giunta riunirsi in una tenda posta dalla SerMartina e dagli operai comunali sul tratto di strada al centro di polemiche e azioni giudiziarie. Non solo un atto di protesta fine a se stesso ma un vero e proprio ufficio comunale dove le istituzioni si dovranno incontrare per provare a sbrogliare una matassa sempre più complessa con una soluzione che appare sempre più lontana nel tempo.
Alla presenza del sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna e di tutta la giunta della vicina cittadina, il sindaco Ancona ha spiegato i motivi del gesto, sottolineando come lo stesso sia tutt’altro che simbolico: «Questa iniziativa è coerente all’atteggiamento tenuto dall’amministrazione negli ultimi tre mesi. Abbiamo sempre riportato alle autorità i gravissimi problemi derivanti dal blocco di questo tratto di strada, abbiamo chiesto tre settimane fa all’Anas di redigere un progetto per garantire il transito in sicurezza ma non avendo ottenuto alcun riscontro – precisa Ancona - abbiamo approntato una delibera attraverso la quale autorizziamo gli uffici a intraprendere tutte le possibili iniziative per sostituirci all’inerzia palesata dagli enti proprietari e gestori».Da ieri e sino al termine della problematica la tenda diverrà un vero e proprio ufficio comunale a tutti gli effetti: «Da questo momento le attività del sindaco e della giunta verranno svolte direttamente qui sulla 172, una scelta che sottolinea il nostro disappunto ma anche che possa essere di stimolo a una rapida risoluzione del problema. Chiunque vorrà incontrare le istituzioni cittadine per discutere di eventuali soluzioni dovrà farlo qui. Noi siamo terzi rispetto al problema, non gestiamo il depuratore, il recapito finale e neppure la strada. Siamo terzi danneggiati: danneggiata è l’immagine della città, le attività locali, i cittadini che servendosi della viabilità secondaria vanno spesso incontro a incidenti anche gravi».

Nel corso della riunione di giunta l’assessore alla viabilità e vice-sindaco Lasorsa ha, inoltre, sottolineato altre gravi criticità che rendono ancor più complessi gli spostamenti in Valle d’Itria verso l’Adriatico: «Questa decisione sciagurata si somma alla situazione disastrosa del traffico su rotaia. Due giorni fa il treno delle 15 da Bari è arrivato in città alle 21, questo per sottolineare lo stato comatoso dei trasporti che, in questo momento, avrebbero dovuto alleviare in parte i disagi ai cittadini e che invece complicano ancor di più la situazione generale».
Oltre a un rimpallo di responsabilità vi sono anche le due visioni differenti contenute nelle perizie tecniche fornite al magistrato: da una parte quella redatta da un geologo che parla di rischio di graduali cedimenti o avvallamenti, dall’altra quella di un ingegnere che, a detta dello stesso Ancona «senza fare alcun tipo di indagini sul posto», ha indicato il pericolo di un crollo immediato del tratto di strada interessato dal sequestro.

Intanto, comunque, qualcosa sembra muoversi.

L’ingegner Di Bennardo dell’Anas di Roma ha contattato il primo cittadino martinese anticipando la realizzazione di un progetto da presentare ai magistrati entro lunedì prossimo. «Dopo numerose telefonate fatte dal sottoscritto – conclude il sindaco Ancona – questa è la prima comunicazione che ricevo direttamente dall’Anas. Spero che gli enti in generale capiscano una volta per tutte che non si può più perdere tempo». 

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