Statale 172, il Riesame conferma il blocco della Martina-Locorotondo

Un tratto dell'arteria
Un tratto dell'arteria
di Lino CAMPICELLI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Marzo 2016, 06:27 - Ultimo aggiornamento: 13:51
Confermato il sequestro della Statale 172. Ieri, il tribunale del Riesame di Taranto ha respinto il ricorso dell’Anas, depositando solo il dispositivo.
«La situazione è abbastanza grave. Anzi, è peggiorata nelle ultime due settimane, così come risultato dal sopralluogo dei tecnici». Con questa tesi, supportata da una nota integrativa a firma dell’ingegner Maurizio Scudella, il sostituto procuratore della Repubblica di Taranto Lanfranco Marazia aveva chiesto al tribunale di respingere il Riesame con cui l’Anas, attraverso l’avvocato Egidio Albanese, ha chiesto al collegio di ripristinare la viabilità lungo la Statale 172, con annullamento del provvedimento di sequestro.
Con una relazione dell’ingegner Paglialunga, il gestore della rete stradale aveva invocato il rientro in possesso dell’arteria, sostenendo l’insussistenza «del pericolo di crolli e di smottamenti».

 
Ovviamente, le due posizioni antitetiche erano da ritenere abbastanza scontate, considerato da una parte che il dottor Marazia, ravvisando il pericolo per la pubblica incolumità aveva disposto il sequestro della strada dopo aver sequestrato il depuratore di Martina. Entrambi i provvedimenti, peraltro, erano stati convalidati dal gip Patrizia Todisco.
E dall’altra che l’Anas non ritiene di avere alcuna responsabilità nell’emergenza che si è venuta a creare. E che sta creando disagi inenarrabili ai fruitori dell’arteria di collegamento nella Valle d’Itria.
Il vero nodo, infatti, è legato al concentramento di liquami nel terreno e nel sottosuolo, scaturiti dal mancato funzionamento del depuratore martinese. Proprio questo mancato o cattivo funzionamento ha determinato la necessità di un intervento tempestivo.

Resta il fatto, però, che da quando è scattato il doppio provvedimento di sequestro poco o nulla è stato fatto per riportare la situazione alla normalità. Sulla scorta delle indicazioni dei tecnici, infatti, permane il rischio di crollo nell’arteria stradale a causa dei liquami accumulati nel sottosuolo, così come rilevato dall’accusa pubblica.
In sostanza, le condizioni in cui versa l’arteria stradale e commerciale della Valle d’Itria necessitano di interventi strutturali. Di qui il divieto della circolazione disposto in quel tratto di arteria, tra Locorotondo e Martina Franca.
Il rischio di un dissesto idrogeologico e quindi del crollo del manto stradale era stato fra le preoccupazioni maggiori del dottor Marazia che, stando a quanto accertato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce e dai consulenti tecnici, non aveva potuto far altro che ordinare il blocco della circolazione e del tratto stradale. Il sequestro della strada, come è noto, aveva seguito di alcuni giorni quello del depuratore di Martina, pure in condizioni pessime. Anzi, proprio le condizioni del depuratore avevano in qualche maniera contribuito fortemente a creare problemi al sottosuolo e alla struttura portante della Statale.
Tuttavia, le condizioni generali non sono affatto cambiate, anzi. Uno dei consulenti della pubblica accusa ha rilevato che i problemi al depuratore continuano a riverberarsi sulle condizioni della strada.
Urge, a questo punto, che qualcuno intervenga immediatamente, ripristinando la funzionalità del depuratore, sbancando i liquami che si sono infiltrati in un’ampia fetta di terreno e mettendo in sicurezza l’arteria stradale.
Si tratta di interventi concreti e imprescindibili. Forse proprio per questo sono troppi, e onerosi, per chi è poco abituato a svolgere compiti per cui è deputato o per cui si è candidato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA