Sanità, la Uil Fpl si svuota: 1700 lavoratori iscritti passano tutti nella Fials

Sanità, la Uil Fpl si svuota: 1700 lavoratori iscritti passano tutti nella Fials
di Nazareno DINOI
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:35

È come chiedere ai tifosi di abbandonare la propria squadra e tifare per un’altra perché così hanno deciso i dirigenti di quella società. Il miracolo, irrealizzabile nel calcio, si sta concretizzando nel sindacato della Uil Fpl sanità della provincia di Taranto i cui vertici hanno deciso di trasferirsi armi e bagagli nella Fials, l’organizzazione autonoma storicamente contrapposta alla loro. 

Il "trasloco"

A muovere le fila di questo inusuale travaso, di cui non si ha memoria così massicciamente in altre parti d’Italia, è il segretario generale della provincia ionica, Emiliano Messina il quale, trascinando con sé tutto il gruppo dirigente, sta raccogliendo in queste ore baracche e burattini per il grande trasloco in quella che, se i suoi piani riusciranno, diventerebbe l’organizzazione sindacale con una maggioranza bulgara dominatrice su tutte. 


Alle ultime elezioni dei rappresentanti sindacali delle strutture sanitarie di Taranto e provincia, infatti, il consenso di Messina ha stregato quasi la metà dei lavoratori sindacalizzati raggiungendo il 44,55% delle schede mentre al secondo posto si era piazzata proprio la Fials con il 23,38%. Sommando le due forze, la bandiera del sindacato autonomo che dal piccolo comune di Oria dove è nato nel 1972 è riuscito ad imporsi sul panorama nazionale conquistando un posto nell’Aran e firmando già diversi contratti nazionali, dominerebbe le contrattazioni future in materia di sanità nel Tarantino e forse nella regione se lo stesso travaso dovesse avvenire anche nelle altre province. 
Motivo del disamore: il commissariamento nazionale della Rsu Fpl con la capitolazione di tutti vertici in carica, compreso il tarantino Messina che dopo tanti anni di militanza era riuscito ad entrare nei piani alti dell’Aran nazionale.

Sul perché sia avvenuto questo, le bocche sono abbastanza cucite in casa Uil sanità. Risale allo scorso 8 novembre il primo e sinora unico comunicato ufficiale della Uil nazionale in cui si annunciava «un probabile» commissariamento dei vertici nazionali del sindacato. «A partire dal 3 novembre 2022 – si legge in quella striminzita nota -, la Uil-Fpl nazionale è sottoposta a gestione straordinaria, affidata al segretario organizzativo confederale Uil, Emanuele Ronzoni, al segretario confederale Uil, Domenico Proietti e al tesoriere confederale Uil, Benedetto Attili».


In Puglia poi ci sarebbe stato un altro commissariamento sulle cui ragioni si sa ancora meno. È ben chiaro invece il risentimento dei dirigenti tarantini dell’Unione italiana lavoratori che nel panorama nazionale avevano conquistato il primo posto per percentuale di tesserati, trovandosi ora con tutte le cariche azzerate. È nata così l’idea di mettere sulla piazza il bottino dei circa 1700 iscritti che ha interessato un interlocutore molto interessato, lo stesso fondatore della Fials, già primo sindacato di categoria in Puglia, che espugnerebbe in un colpo solo la roccaforte Uil tarantina. Il «prezzo» concordato lo sanno solo i vertici delle due sigle. È certo comunque che a Messina andrebbero le redini dell’organizzazione al posto dell’attuale segretario provinciale Fials, Fabio Andrisano, al quale sarebbe garantito un posto nel regionale. E basta? Solo un posto garantito sarebbe troppo poco per un bottino così appetitoso per cui ci sarebbero altri da sistemare nella nuova struttura. A scapito di chi, è tutto ora da vedere. Domani pomeriggio la Fials riunirà i i suoi quadri che dovranno discutere ed eventualmente approvare, o bocciare, l’accodo Messina-Carbone. E non è detto che tutto fili liscio.

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