La cava è a rischio di crollo:
sequestro per la “Due Mari”

La cava è a rischio di crollo: sequestro per la “Due Mari”
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Lunedì 31 Ottobre 2016, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 21:30
I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce a Statte, nel corso di uno dei consueti servizi di contrasto alle irregolarità nell’esercizio delle attività estrattive, hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un’area di venticinquemila metri quadrati, all’interno della quale si stava esercitando attività estrattiva di pietra calcarea in assenza delle prevista autorizzazione alle emissioni in atmosfera e del documento di sicurezza e salute coordinato dei lavoratori, compresi quelli che, all’interno dello stesso sito, si occupano dell’ attività di frantumazione, vagliatura e successivo trasporto della pietra calcarea estratta.    
Nel corso dell’attività ispettiva dubbi sono sorti anche in relazione alla documentazione visionata dal Noe, con particolare riferimento a quanto attestato dal geologo della società proprietaria dell’area nella relazione sulla stabilita dei fronti di cava, per la quale si ritiene ci sia una situazione di pericolo determinata dalla presenza di fessurazioni, cavità e cedimenti sui fronti di cava non espressamente rilevati nella citata relazione.

Sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza anche una pala, un escavatore cingolato ed un mezzo per il trasporto dei materiali di cava, nonché due impianti mobili per la frantumazione di inerti.    
Al termine del controllo ambientale sono stati segnalate alla procura della repubblica di taranto quattro persone, il legale rappresentanti della società prioprietaria della cava, quello della ditta che si occupa del trattamento e del trasporto della pietra, il direttore della cava ed il citato geologo; le ipotesi di reato contestate dal noe sono quelle della  inosservanza delle norme relative alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori, delle emissioni in atmosfera non autorizzate, e delle false attestazioni nella relazione inerente alla stabilità dei fronti di cava.   
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è di circa settecentomila euro. l’autorita’ giudiziaria e quella amministrativa, compreso l’ufficio attivita’ estrattive della regione puglia, sono state immediatamente informate del sequestro per i provvedimenti di competenza.

 
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