Contratto risolto, è guerra tra Peyrani e Acciaierie d'Italia

Contratto risolto, è guerra tra Peyrani e Acciaierie d'Italia
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 05:00

Da un lato uno scaduto che è già di 7 milioni di euro, che al 13 giugno, termine definitivo del contratto, salirà a 9 ed un credito complessivo che supera i 10. Dall’altro la richiesta di 30 milioni di euro per la mancata produzione, per una quindicina di giorni a marzo, di 20mila tonnellate di ghisa. Ecco i termini dello scontro tra Peyrani Sud, azienda di logistica, ad Acciaierie d’Italia. 

I contrasti

Peyrani Sud si occupa dello scarico delle materie prime necessarie alla produzione dell’acciaio ed avanza molti soldi da Acciaierie d’Italia. Quest’ultima, invece, è il committente lavori. Poiché l’arretrato è insostenibile, Peyrani Sud dallo scorso venerdì ha fermato il lavoro al quarto sporgente ed ha risolto il contratto, ormai prossimo alla scadenza. Ma l’estensione del contratto a Peyrani Sud è già oggetto di cauta valutazione, ha detto domenica in una nota l’ex Ilva. Nota rimandata pari pari ieri ai giornali, compresa la data del 15 maggio. E quando Acciaierie d’Italia ribadisce che ci sono stati «ingenti danni economici, ben superiori al valore dei servizi erogati in favore di Adi», si riferisce al fatto che la gru incendiata ha influito negativamente sulla movimentazione dei minerali e sulla produzione. Di qui la richiesta di 30 milioni. Va aggiunto, però, che, nel giro di due settimane dall’incendio, Peyrani Sud ha smontato la gru danneggiata - che peraltro non è stata sequestrata dalla Magistratura - e l’ha sostituita con una nuova spendendo circa 3 milioni. In quanto ai numeri della mancata produzione, Peyrani Sud non li condivide perché, in quel periodo, in fabbrica c’era già un basso regime di produzione per problemi agli impianti. 
Che accadrà adesso? Anzitutto, navi da scaricare per il siderurgico non ce ne sono. Dato confermato nel pomeriggio di ieri. Inoltre, non è certo che oggi Peyrani Sud incontri di nuovo i sindacati dei trasporti Cgil, Cisl e Uil dopo il primo confronto informale di lunedì. L’azienda attende le mosse di Acciaierie d’Italia. Gli scenari possibili sono due: si trova un accordo e Peyrani Sud riprende a lavorare, oppure viene sostituita da altre aziende. In proposito si sono fatti i nomi di Ecologica e Sir. Nel primo caso, bisognerebbe vedere se la ripresa avverrà sino al 13 giugno, portando così a scadenza il contratto, oppure si estenderà sino a gennaio, quando l’ex Ilva avrà la disponibilità di due nuove gru e quindi maggiore autonomia operativa. Benché prevista, sinora Acciaierie d’Italia non ha concesso alcuna proroga di contratto. Nel secondo caso, invece, bisognerebbe vedere con quale personale Ecologica e Siri gestirebbero la commessa. Vi sarebbe infatti un problema di disponibilità di gruisti e Sir in questo periodo sarebbe molto impegnata nella movimentazione del carbone a Brindisi. Peyrani, azienda con quartier generale a Torino, è a Taranto da circa 60 anni. Ha contribuito alla costruzione degli impianti del siderurgico. Occupa nel complesso 240 dipendenti divisi tra Italia e Brasile. A Taranto sono 65. Oltrechè con l’ex Ilva, opera con Vestas. 
Con l’ex Ilva, lo scarico delle materie prime è partito ad ottobre 2019 dopo l’incidente di luglio al quarto sporgente, costato la vita al gruista Francesco Massaro, dipendente ArcelorMittal (era questo allora il gestore della fabbrica in quanto Acciaierie d’Italia ancora non esisteva). Incidente per il quale a fine aprile il gup Rita Romano, ha rinviato a giudizio sette persone tra dirigenti, ex dirigenti e capi area del siderurgico con le accuse di cooperazione in omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Rinviata a giudizio anche ArcelorMittal. Nelle materie prime Peyrani Sud ha operato sul molo polisettoriale e sul quarto sporgente. Qui, una volta rimosse le gru dell’ex Ilva coinvolte negli incidenti di novembre 2012 (nel quale morì il gruista Francesco Zaccaria) e di luglio 2019, Peyrani Sud ha installato due gru proprie.
Ora Acciaierie d’Italia vuole acquistare le gru del privato. Intanto per il candidato sindaco Rinaldo Melucci, «lo scontro tra ex Ilva e Peyrani è rappresentativo di come il rapporto tra grande industria e tessuto produttivo si sia irrimediabilmente sfilacciato. Peyrani è creditrice di somme ingenti e la sua condizione è condivisa con tante altre aziende dell’indotto. Se per queste realtà il rapporto con l’ex Ilva è un problema, è chiaro a tutti come serva correre ai ripari». Per Melucci, «se Acciaierie d’Italia ricorre all’espediente della sostituzione per aggirare l’ostacolo delle aziende che sospendono i servizi a fronte di crediti insoluti, non potranno certo stare tranquille le aziende subentranti perché il medesimo schema finirà per colpire anche loro».

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