Malattie professionali, a Taranto record di denunce

Malattie professionali, a Taranto record di denunce
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 20 Novembre 2022, 05:00

«Avere un luogo di lavoro sano e non malato è una priorità assoluta. Per la crescita di questo Paese, per le aziende, per le persone e per la tutela dei diritti delle persone». Col presidente nazionale di Agi, Associazione giuslavoristi italiani, Tatiana Biagioni, gli avvocati giuslavoristi rilanciano da Taranto, in due giorni di un convegno conclusosi ieri, un tema che ritengono unificante per datori di lavoro e lavoratori.

I dati

«C’è l’esigenza di aprire un focus sempre più importante sulla normativa anti-infortunistica - dichiara a Quotidiano Grazia Fazio, presidente dell’Associazione giuslavoristi Puglia e Basilicata - perché le norme sulla sicurezza e la salute del lavoratore, laddove applicate in maniera compiuta, reale e corretta, sono assolutamente un vantaggio per il lavoratore. Perché il lavoratore che lavora in un ambiente sicuro e tutelato, lavora meglio, è più tranquillo, ed anche più produttivo. E certamente calerà l’assenteismo, calerà il turn over, ci sarà una continuità nella prestazione che di converso sarà un vantaggio per la stessa azienda che fruirà di una prestazione più efficace. Ma c’è anche una riduzione dei costi a carico della società. Perché se c’è un miglioramento delle condizioni di lavoro e un calo della tematica infortunio e malattia professionale, tutti se ne avvantaggiano trasversalmente. La sicurezza - osserva Fazio - trascende dall’ambiente aziendale e diventa un problema sociale e Taranto ce lo insegna».
E proprio Taranto, oltre all’impatto ambientale e sanitario di importanti attività industriali (oggi la siderurgia, ieri soprattutto la cantieristica navale e la navalmeccanica), vanta nei primi nove mesi di quest’anno l’avvenuta denuncia di 1.282 malattie professionali contro le 1.068 del 2021, stesso periodo, il 20% in più. Più dell’intero Piemonte, che nel 2022 ha registrato 964 denunce totali (385 a Torino, in calo del 6,1 sul 2021). Tutta la Lombardia, invece, ne ha contate 2.396. La sola Taranto, quindi, ne ha poco meno della metà. In particolare Milano 383, Bergamo 693, Brescia 463, Monza-Brianza 161 e Mantova 109. Tutte cifre, quest’ultime, di gran lunga inferiori a Taranto.
Dalla mappa Inail-Anmil ecco cosa è emerso nel convegno che ha visto l’intervento di giuristi, avvocati, magistrati (tra cui il procuratore capo di Taranto, Eugenia Pontassuglia), docenti universitari, rappresentanti di Inail e Anmil, e dei legali tarantini, entrambi giuslavoristi, Mariella Tritto e Stefania Pollicoro, quest’ultima presidente Camera giuslavoristi Taranto “Avvocato Vincenzo Pollicoro”. 
Per le malattie professionali Taranto, con un numero a quattro cifre (1.282), è saldamente in testa nella classifica regionale di quest’anno. E lo era anche l’anno scorso con le 1.068 denunce. Tutte le altre province della Puglia sono su numeri decisamente inferiori, a tre cifre. Inoltre, con le sue 1.282 denunce, Taranto concorre in modo significativo anche al totale regionale pugliese del 2022: 3.547. In aumento del 16,4 per cento sul 2021 (3.047). Una fetta importante, quella tarantina, del totale nazionale: 43.933 denunce di malattie professionali da gennaio a settembre 2022 (40.470 lo scorso anno, aumento dell’8,6 per cento). E crescono anche gli infortuni totali denunciati a Taranto: 3.044 nel 2022 contro 2.497 nel 2021 (il raffronto è sempre su nove mesi). Più 21,9%. Lieve decremento, invece, per le morti sul lavoro: da 10 (2021) a 8 (2022).
«Taranto è un luogo simbolo - rileva il presidente nazionale Biagioni - dove parlare di queste cose, dove promuovere la sicurezza e la prevenzione, dove promuovere il lavoro che porta crescita». 
«Penso a Taranto come centro di un nuovo pensiero sul nuovo modo di intendere la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro. Le malattie di lavoro sono un problema annoso, sono diffusissime in tutto il Paese, ma qui c’è un problema grave di tenuta della salute del lavoratore ma anche della salute generale della popolazione e della tenuta ambientale» dichiara Roberto Riverso, consigliere della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione. «Ambiente, salute e lavoro - prosegue - sono tre valori che devono stare assieme. Non ci deve essere mai più alcuna contraddizione perché sono valori che vanno tenuti insieme. Il lavoro non deve essere in antitesi con la salute e anzi deve promuovere il benessere e la salute dei lavoratori. Bisogna tutelare meglio e di più le malattie professionali dei lavoratori e molto spesso, purtroppo, anche dei loro eredi. Nella strategia europea sulla salute e sicurezza per il 1927 si parla di 82mila morti l’anno in Europa solo per malattie legate all’amianto e di 3mila morti l’anno per gli infortuni sul lavoro - aggiunge Riverso -. Il tema delle malattie professionali è negletto e non attira l’attenzione. Qui, per la prima volta, si è parlato anche di numeri delle malattie professionali».
Per Fazio, «l’Associazione giuslavoristi si compone di avvocati che assistono prevalentemente le imprese e di avvocati che assistono i lavoratori. Vedendo dall’esterno, si potrebbe pensare a priorità contrapposte. Ma non è cosi. All’interno dell’impresa, imprenditore e lavoratore devono collaborare e raggiungere un tipo di iniziativa che deve essere condivisa e funzionale allo sviluppo e al miglioramento delle attività di entrambi. Non c’è un conflitto tra impresa e lavoratore ma collaborazione come il Codice civile ci insegna. E la specificità, oltre alla normativa indirizzata a presiedere o tutelare determinate situazioni o posizioni - conclude Fazio -, è sempre quella di raggiungere un obiettivo comune: la migliore condizione possibile per l’impresa e per i lavoratori all’interno dell’impresa».
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