Indotto, l'Inps sblocca la cassa. Incontro aziende-commissari

Un momento della protesta di ieri degli autotrasportatori
Un momento della protesta di ieri degli autotrasportatori
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 19 Marzo 2024, 05:00

Comincia a sbloccarsi la cassa integrazione per l’indotto di Acciaierie d’Italia. L’Inps ha autorizzato le prime richieste di tre imprese di Taranto ed è presumibile che adesso cominceranno a sbloccarsi anche le altre. La cassa decorre dal 30 gennaio, è di tipo ordinario, ha 13 settimane di durata, ma nel decreto sull’amministrazione straordinaria, da qualche giorno convertito in legge, è stata inserita una dote aggiuntiva di 10 settimane. Le 13 settimane sono rinnovabili sino ad un massimo di 52 se il plafond aziendale lo permette, mentre per le 10 in più, dopo il via libera al decreto, si attende che l’Inps specifichi modalità di accesso e di funzionamento dell’ulteriore pacchetto.

L'indotto

L’indotto è ricorso alla cassa poiché, a fine gennaio, oltre a non essere stato pagato da Acciaierie (parliamo della precedente gestione, quella a trazione ArcelorMittal), non aveva nemmeno ordini di lavoro. Ora, il tema dei pagamenti arretrati è rimasto, e bisognerà vedere come evolverà nei prossimi giorni con l’intervento di Sace, mentre per gli ordini di lavoro la situazione dovrebbe riprendersi poiché i commissari straordinari di Acciaierie hanno necessità di risollevare la fabbrica partendo da manutenzioni e ripristini. Probabilmente l’indotto non rientrerà tutto insieme, perché, compatibilmente con le risorse disponibili per l’amministrazione straordinaria, che non sono molte, andrà pianificato un ordine di priorità sulle cose da fare. Tuttavia, si può forse presumere un uso della cassa meno massiccio rispetto a quello che ci sarebbe stato se la situazione fosse rimasta quella di fine gennaio.

Il fatto che la cassa fosse ancora bloccata, nei giorni scorsi aveva portato i sindacati a scrivere all’Inps di Taranto. Invece non si è aperto alcun spiraglio per i 300 edili di Semat spa, una delle aziende più grandi dell’indotto. Non pagata da Acciaierie (ha crediti per 30 milioni) e raggiunta da un decreto ingiuntivo di Fincantieri per altri 14, Semat è in bilico e al Tribunale di Brescia ha attivato la procedura per accedere agli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza. Nei giorni scorsi la cassa straordinaria è stata rinnovata per un anno, ma c’è ancora una coda dell’annualità precedente. Era stato infatti previsto che Semat anticipasse ai lavoratori il trattamento economico della cassa per poi ricevere il corrispettivo dall’Inps. Ma da dicembre Semat non ha più versato nulla. Di qui la richiesta sindacale all’Inps affinché provveda direttamente al saldo, richiesta che al momento non ha avuto alcun esito.

Gli incontri con i commissari

Ieri pomeriggio, intanto, Confindustria Taranto ha incontrato i commissari di Acciaierie in amministrazione straordinaria, Quaranta, Fiori e Tabarelli, per un primo punto di situazione. Col presidente Toma, c’erano i presidenti di metalmeccanica (De Napoli) e Ance (De Bartolomeo). La riunione viene definitiva positiva e da parte imprenditoriale si sottolinea la disponibilità all’ascolto da parte dei commissari, segno, si osserva, di una fase nuova. I crediti delle imprese saranno certificati dall’amministrazione straordinaria che poi li invierà a Sace per l’istruttoria. I commissari hanno ribadito che hanno esigenza di rimettere in moto la macchina. E Confindustria si muove anche verso Sace per chiarire come funzionerà la linea di factoring da 120 milioni che la società pubblica ha messo a disposizione dei crediti dell’indotto. L’intervento è valutato positivamente, ma ora si tratta di vedere come verrà applicato. Oggi alle 12 i commissari vedranno invece Aigi, Confapi e Casartigiani. Aigi, l’associazione dell’indotto, attende di verificare come si riparte con le attività dopo due mesi e mezzo di stop. Sinora la linea delle imprese di Aigi è stata quella di assicurare ad Acciaierie solo le esigenze strette, rinviando il ritorno ad un passo normale a quando ci sarà chiarezza su crediti pregressi e nuovi ordini.

L'assemblea permanente

Da ieri, infine, i trasportatori di Casartigiani sono tornati in assemblea permanente sul piazzale della portineria C. Vi resteranno sino a venerdì dalle 6.30 alle 19, salvo che l’incontro odierno non produca una schiarita. Ai mancati pagamenti da Acciaierie, per molti trasportatori si aggiungono i fermi amministrativi dei mezzi da parte dell’Agenzia della riscossione poiché gli operatori non hanno liquidità per coprire gli oneri alla base del provvedimento di fermo. In merito al fatto che Casartigiani, insieme ad Aigi e Confapi, abbia chiesto il 15 marzo un incontro ai commissari e il 17 deciso da sola di tornare al presidio di protesta, fonti di Casartigiani chiariscono a Quotidiano che “si è trattato di una decisione presa per mantenere il controllo della situazione. È infatti accaduto che venerdì siano giunti a Taranto dei mezzi mandati da alcuni clienti di Acciaierie allo scopo di caricare e portare via i prodotti ordinati. Solitamente siamo noi trasportatori che facciamo le consegne, invece in questo caso i clienti non hanno inteso aspettare ed hanno provveduto direttamente”.